Storia
Vasilij Grossman. Il popolo è immortale
ll primo libro mai scritto sull’invasione tedesca dell’Unione Sovietica.
di Fulvio Caporale
Un importante cronista, quale fu Vasilij Grossman, oltre ad essere stato un grande scrittore, ci racconta in presa diretta l’invasione nazista in Ucraina. Il suo è un racconto umanamente desolante in cui il protagonista deve lasciare tutto ciò che è stato importante nella sua vita per gettarsi in una guerra di fango, trincea, paura, dolore e morte. Un inferno che cambia per sempre la sua realtà e il suo destino. “Che cosa me ne faccio, ora, della mia vecchia vita, del mio lavoro ostinato e prezioso, di gioie e delusioni, dei miei pensieri, delle pagine che ho scritto” si chiede Sergej Bogarëv mentre percorre il fronte nell’agosto del 1941, i tedeschi avanzano e le truppe sovietiche battono in ritirata. E’ una guerra che lui e i suoi compagni non hanno mai visto prima, una guerra che distrugge tutto, che non ha un motivo, che è arrivata all’improvviso strappandolo dal suo lavoro e catapultandolo in un’odissea che lo porterà oltre le linee nemiche insieme ai suoi compagni, accerchiato e senza speranza. Quello che ci racconta Grossman è la guerra, con la sua brutalità che distrugge ogni cosa. Nella sua scrittura dura e dolente l’autore di “Tutto scorre…”(1987), “Vita e destino” (2008), “Stalingrado” (2022) e “Ucraina senza ebrei” (2023) tutti pubblicati in Italia da Adelphi, ci mostra il vano tentativo del popolo ucraino che cerca di fermare la macchina della morte che i tedeschi hanno lanciato nel cuore dell’Europa con l’intento di annientare qualsiasi umanità si frapponga fra oro e la gloria del loro Führer.
Vasilij Grossman Il popolo è immortale A cura di Robert Chandler e Julija Volochova Traduzione di Claudia Zonghetti «Biblioteca Adelphi », pp. 320, € 20,00

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