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Viaggi

Il paese delle fiabe esiste…

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di LOREDANA SIMONETTI

Nel paese di Sant’Angelo di Roccalvecce vivono 120 anime e i ragazzi del posto, con quelli che si rincontrano d’estate nelle case dei nonni, sofferenti nel vedere questo borgo grigio, spopolato e triste, hanno voluto ridare vita e colore al loro luogo di origine. L’idea è stata quella di trasformare il borgo in un libro di fiabe, quelle che da sempre accompagnano la nostra infanzia, riproducendo murales coloratissimi sulle pareti delle case. L’idea iniziale era anche quella di ritrarre, nei personaggi delle fiabe, i volti dei proprietari delle case di Sant’Angelo, ma questo, forse, sarebbe stato più difficile realizzarlo.

Parte, così, questa strepitosa iniziativa nel 2017, grazie alla pittrice romana Tina Loiodice che disegna il primo murale, ritraendo Alice e Bianconiglio con un fantasioso orologio che, segnando le ore 11:27, fissa la data d’inizio del progetto: 27 novembre 2017.

Tina Loiodice è stata la prima pittrice ad accogliere questo progetto e a crederci veramente e dopo Alice ne ha dipinti una dozzina. Per ora hanno aderito tante pittrici, in un valzer di donne che si sarebbero susseguite una dopo l’altra. Un’idea iniziata quasi per gioco, ma l’universo sensibile e femminile quando prende corpo è un turbinio di idee. Seguendo le indicazioni del percorso delle fiabe si fanno incontri straordinari attraverso le opere pittoriche: Cappuccetto Rosso che abbraccia il lupo, l’albero delle matite di Gianni Rodari, la mongolfiera del giro del mondo in ottanta giorni, la Volpe e l’uva, l’immancabile Pinocchio e tante altre fiabe.

Nicoletta vive a Sant’Angelo di Roccalvecce, in questo borgo immerso nella campagna ricca di ulivi della Valle Tiberina, confinante con il paese fantasma Celleno, disabitato dal 1951, ma non per questo meno interessante da visitare. Ha accolto, con spirito d’intraprendenza, l’iniziativa dell’A.C.A.S. (Associazione Culturale Arte e Spettacolo) e ha aperto, nel 2019, un grazioso locale di souvenir, originali e legati alle strade e ai murales. Ci racconta la storia del borgo che, come per tutti, ha avuto una lunga pausa a causa del covid, ma il progetto dei murales, che prevede circa 100 installazioni, è già a metà strada.

Nicoletta è fiduciosa; il fine settimana il borgo si affolla di turisti, porta lavoro anche per la ristorazione e chi ha voglia di lavorare ha molto da fare. Il ragazzo dell’unico alimentari (che fa anche panini squisiti) ha ampliato il negozio per realizzare street food e panini caldi veramente di qualità e ha aperto anche un piccolo ristorante.

“Ci sono buone prospettive per il futuro, noi siamo contenti anche per quelli che ci vengono a fare visita in settimana, ci portano un po’ di gioia, un parere diverso, scambiamo due parole… per noi già è un piacere, perché ci sentivamo soli e abbandonati”, ci confida Nicoletta.

La macchina burocratica è lenta perché il paese di Sant’Angelo di Roccalvecce è comune di Viterbo, ma ha una continuità territoriale con Civitella D’Agliano, Grotte Santo Stefano e Graffignano dove i servizi principali ci sono tutti.

L’entusiasmo non manca e la pazienza degli abitanti del paese è consolidata, ma per sostenerli hanno bisogno del nostro aiuto, semplicemente visitando il borgo, ammirando questi capolavori artistici, passando parola e portando anche i bambini, perché nelle fiabe ritroviamo noi stessi, come il luogo di ogni speranza, come l’alba ritrova ogni nuovo giorno.

 

 

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