Narrativa
Uno sguardo inquieto
Un medico affermato, con relazioni sociali e politiche, sindaco di un comune di provincia. Un uomo in vista, benestante, che vive con la propria famiglia. È probabile che stia dietro a intrallazzi, favori e irregolarità. La sua carriera professionale desta sospetti, ma forse sono solo voci messe in circolazione da invidiosi e malelingue. Una vita come quella di altre persone, i cui dettagli affiorano quando giornalisti e Polizia scavano nel passato, a partire dal momento in cui viene trovato, mutilato e senza vita. I dettagli sono importanti e uno di questi rischia di portare fuori strada, clamorosamente, l’indagine. Ma questa volta non è dai dettagli che si parte: basta saper cercare le carte, leggere, confrontare, ricostruire. Un movente maturato in una mente ossessionata e che – questo forse è l’aspetto più interessante di tutto il libro – dopo l’omicidio avverte un vuoto, non trova appagamento, scopre di non avere obiettivi da raggiungere. È la mente di una persona che capisce di aver perso il futuro perché ha vissuto solo per raggiungere quell’unico scopo. Ed ora che lo ha raggiunto non le resta nulla.Ci sono altri due episodi paralleli. Una bomba con quattro morti e quindici feriti e un cadavere murato, rinvenuto dopo l’esplosione. Chi cercasse un collegamento non lo troverebbe. Sono pagine il cui unico punto in comune col caso principale è costituito dai funzionari che si fanno carico delle tre indagini. Proprio come nella realtà, ma nel romanzo fila tutto liscio e i poliziotti sono bravi e fortunati. Alcuni luoghi comuni: internet utile per trovare facilmente qualsiasi cosa, come il modo di confezionare un ordigno. Nel caso specifico la possibilità esiste: basta digitare su un motore qualunque una “query” del tipo: “come costruire una bomba nucleare in casa”. Salvo poi prendere qualche precauzione e non risparmiare sugli accessori. Rilevazione della temperatura del fegato per stabilire l’ora della morte e promesse di notizie più precise dopo l’autopsia, come in tutti i serial TV. Media che si precipitano sui casi efferati e pruriginosi, con metodi al limite dello sciacallaggio. L’autrice, da ottima giornalista, conosce e pare non approvare questo modo di fare 44 : Leggere TuttI n.99 ottobre 2015 : zibaldone informazione. Tutto in duecento pagine, scorrevoli e a volte didascaliche ma scritte con garbo, anche nei passaggi più difficili. È rintracciabile qualche avvicinamento al genere noir e qualche strizzata d’occhio al poliziesco americano e inglese anni ’20, ma senza accostarsi troppo. È la seconda prova narrativa di Donatella Garitta Saracino, giornalista e Direttore del periodico “Il Salotto degli Autori”.
Donatella Garitta Saracino
Sguardo inquieto
Carta e penna editore, 2015
pp. 222, euro 11,00

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