Lo Zibaldone
Un parco letterario dedicato a Carmine Abate
Nasce in Calabria, a Carfizzi, nel crotonese paese di lingua albanese, il primo parco letterario dedicato ad uno scrittore vivente. L’autore è Carmine Abate, tra i migliori narratori contemporanei italiani, vincitore del prestigioso Premio Campiello nel 2012. «L’idea è nata dall’esigenza del sindaco di Carfizzi Carmine Maio – racconta lo scrittore-, di conservare e mettere in risalto la memoria collettiva, che ho descritto con i luoghi, le storie e le tradizioni del paese, dal mio primo libro, I germanesi. Storia e vita di una comunità calabrese e dei suoi emigranti, scritto con mia moglie Meike Behrmann e uscito in Germania nel 1984, fino al romanzo più recente, Il bacio del pane, pubblicato da Mondadori. Una memoria, però, che non ha nulla di nostalgico; anzi, è una memoria concreta, da utilizzare come bussola per orientarci meglio in questo nostro presente sempre più aggrovigliato e complesso». Appresa la notizia la sua prima reazione è stata di stupore e subito ha fatto gli scongiuri. « Da quanto ne so- dice Abate- è il primo parco dedicato a un autore vivente. Il che ovviamente può essere un vantaggio: è un parco letterario in fieri, proiettato verso il futuro, avendo io in cantiere nuove storie di riscatto e di speranza».
Ci sarà una sede centrale in una vecchia casa signorile di Carfizzi , già Centro sociale, che stanno finendo di ristrutturare in funzione del Parco. Accoglierà tutte le varie edizioni dei miei libri in cui è
contenuta la storia del paese dalla sua fondazione per opera di profughi albanesi alla fine del Quattrocento fino ai giorni nostri, passando dalle occupazioni delle terre all’emigrazione. Ci sarà una sala multimediale, dove si potranno vedere dei filmati o interviste, sfogliare gli ebook e altri materiali iconografici; una sala con un’esposizione fotografica e un mosaico creato ad hoc; una biblioteca e un percorso didattico per le visite degli studenti. « Il Parco- racconta l’autore- potrà contare sul mio aiuto per il materiale più raro, come ad esempio le prime edizioni dei miei libri con piccoli editori o delle traduzioni in numerose lingue straniere, a cui si stanno aggiungendo l’arabo e il giapponese». Vi saranno diversi luoghi raccontati nei suoi libri “La festa del ritorno”, “La collina del vento” con cui ha vinto il Campiello. Vi saranno sicuramente i luoghi più importanti e simbolici (ad esempio la Montagnella, dove ogni anno, da circa un secolo, i tre paesi arbëreshe del Crotonese festeggiano assieme il Primo Maggio) che potranno essere raggiunti attraverso dei percorsi molto suggestivi. In ognuno di questi luoghi vi sarà una sorta di leggio di metallo con una mia frase che lo riguarda. In futuro si potrebbero includere i luoghi di altri paesi e città che ha descritto nei suoi libri. «Io sto raccontando la complessità della Calabria- conclude lo scrittore- senza nascondere i lati negativi che sono sotto gli occhi di tutti, come la ‘ndrangheta, il malaffare, l’illegalità diffusa, ma nel contempo mettendo in risalto anche gli aspetti positivi, che riguardano il paesaggio e le persone, il piano estetico ed etico. Sarei però un illuso se pensassi che un parco letterario possa rappresentare l’inizio di un salto di qualità. Questo salto lo possiamo e lo dobbiamo fare tutti insieme, la rinascita deve partire dalla gente comune. Un parco letterario con le storie che contiene può servire da sprone. Sarebbe già un successo se il nostro Parco, oltre a rilanciare il turismo culturale nella zona, riuscisse a coinvolgere i giovani calabresi, fungesse da collante tra le generazioni».
Antonio Corbisiero
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