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Musica

Storia del blues

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di Gildo De Stefano

Il crescente interesse per la cultura afro-american, e per i movimenti politici rivoluzionari dei neri negli States, ha portato anche il blues al centro

dell’attenzione degli studiosi e dei pubblici di tutto il mondo. Ignorato per quasi un secolo, questo straordinario fenomeno creativo di una minoranza etnica e sociale discriminata ed oppressa ha ricevuto, infine, un riconoscimento doveroso quanto tardo. Considerato, da un lato dai pubblici borghesi più distratti una semplice appendice del jazz, esso ha finito, dall’altro, per essere assorbito e strumentalizzato dal pop  negli anni ’60 che, nelle sue versioni adattate, lo ha divulgato presso le grandi masse giovanili. Ma il blues è parte integrante della ‘black culture’ ed è forse soprattutto nei suoi testi poetici, oltre che nella sua veste musicale, che prende corpo una visione del mondo violen­temente antagonistica a quella propria delle classi domi­nanti americane. Nel fiume editoriale in circolazione dedicato a tale argomento si è voluto cimentare anche Roberto Castelli, noto ai più per l’impegno su Radio Radicale ma anche giornalista musicale sopraffino per altri testi di indubbio interesse, mandando alle stampe questa ennesima ‘summa’ dell’antico genere musicale che ha dato i natali all’imponente edificio del jazz. La struttura del libro è suddivisa in periodi temporali, con un brevissimo intervallo sul ‘ragtime’, genere pianistico che si accosta più a certo classicismo bianco (per insindacabile dettato del suo creatore, Scott Joplin) che all’incedere tecnico-musicale del genere in argomento. Pur monco di una discografia essenziale di riferimento il testo è ricco di citazioni, curiosità, eventi, festival, immagini folgoranti, con un’ottima veste grafica (plauso all’editore) e quant’altro possa avere a che fare col blues, ma la cosa che sconcerta non poco è la totale assenza di una bibliografia minima, non per altro, per non apparire come unico e solo depositario del tema trattato, appunto il blues, che già di per sé è pervaso da amarezza e disil­lusione, angoscia e insoddisfazione, ma anche da ironia disincantata e da slanci vitali disinibiti.

Lastoria del Blues

Roberto Castelli

Hoepli, 2015

pp.287, Euro 24,90

 

 

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