Cinema
Renzo Montagnani, un uomo libero
di Gordiano Lupi
Una collana dedicata alle Suggestioni Cinematografiche, ideata da un editore come Antonio Dellisanti e da un’associazione culturale che si occupa del Cinema italiano degli anni d’oro, non poteva esimersi da raccontare Renzo Montagnani, attore di talento, noto al pubblico per le interpretazioni televisive, e per i numerosi ruoli nella commedia popolare e boccaccesca. Prefazione di Marco Giusti, scritta con il solito stile intrigante, interventi forbiti ed eleganti del curatore Palattella (molte le sue interviste), capitoli esaustivi firmati da Giuseppe Macchiaroli, Andrea Pergolari, Gianmarco Cilento, András Vajda (bellissimo il suo intervento sulla commedia sexy!), Alberto Pallotta, Rocco Pio Covello, Samuele Socci, Raffaello Castellano e Fabio Rossi, un’appendice di interviste molto interessante, infine una serie di foto su carta speciale, in bianco e nero. Un libro che racconta Montagnani a teatro e il suo legame con Firenze, la necessità di lavorare (per curare un figlio malato) e di interpretare circa cinquanta commedie sexy in pochi anni, andavano di moda ed erano denaro facile, perché si giravano in poche settimane, fino alla televisione (Don Fumino) e il successo d’autore con Amici miei parte due e tre. Palattella dedica un capitolo ai film dimenticati, lavori poco conosciuti come Il letto in piazza e La vedova del trullo (con la mitica Rosa Fumetto!), ma anche Crema, cioccolato e … paprika (uno dei peggiori film del cinema italiano), Una cavalla tutta nuda e La banca di Monate. Montagnani era così bravo che risulta (per me) indimenticabile anche in un film che più trash non si può come Dove vai se il vizietto non ce l’hai? del grande Marino Girolami, che si ricorda per la girandola di Hai capitooo? Ho capitooo! che Vitali e Montagnani si scambiano, dopo essersi dati una serie di schiaffoni epocali. Oltre ottanta film, pochi di valore, tutti di grande presa popolare, che si rivedono con piacere, dove Montagnani interpreta il solito ruolo da sciupafemmine, che sia un ginecologo (con il grande Joe D’Amato) o un soldato, un professore o un finto omosessuale. Un attore brillante che avrebbe potuto recitare a teatro molto più di quanto ha fatto (Ti ho sposato per allegria, per esempio) o in film d’autore e in commedie sofisticate, ma che non poteva scegliersi i ruoli, visto il grande bisogno di lavorare, e finiva per cadere nel cast di quindici commedie sexy in un anno, persino in quelle di bassa lega. Montagnani ha recitato ruoli persino nel cinema sexy degli anni Ottanta, quello della decadenza, dando valore a un film solo con la sua presenza, quando ormai le dive del settore, come Gloria Guida e Edwige Fenech, si dedicavano ad altro. Un attore che ha sempre avuto buoni rapporti con tutti, anche con le attrici di questi film non certo epocali, che l’adoravano, sia la De Santis come la Bouchet, passando per la Cassini e la Fenech. Un libro da leggere, interessante anche per una corposa appendice a base di interviste ad attori e personaggi che hanno conosciuto Montagnani, un uomo di grande simpatia e valore che oggi ci manca.
Domenico Palattella
Renzo Montagnani – un uomo libero
Antonio Dellisanti Editore – Euro 22 – Pag. 345
Prefazione di Marco Giusti – Copertina di Domenico Schembari

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