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Fantascienza

Quattro storie di liberazione

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di Andrea Coco

Per alcuni nascere in un ambiente estremo, il Circolo Polare artico, in un paese abbastanza complicato, la Russia attuale, potrebbe rappresentare un problema esistenziale di non poco conto; per altri, invece, una fonte di stimoli creativi. È questo il caso di K.A. Teryna, autrice di spicco della fantascienza russa contemporanea, che utilizzando questo pseudonimo ha pubblicato il suo primo racconto nel 2007, illustra copertine e ha vinto sia premi nazionali di fantascienza, “Zolotoj Roskon” e “Interpresskon”, che internazionali “Eurocon”. Una scrittrice sotto copertura giunta in occidente grazie alla casa editrice Future Fiction che ha riunito nel libro “Medusa” quattro suoi racconti, offrendo al lettore sia la versione in lingua italiana che russa dei medesimi testi. Kateryna crea mondi multiformi, stravaganti e sovrannaturali, difficili da dimenticare. “Medusa” è una storia cyberpunk, al tempo stesso un interessante esperimento linguistico e una parodia del folle mondo dei social network e nonché un esempio di fantascienza sociologica. In “Fatamorgana” il protagonista ha l’occasione di fuggire dall’incubo post mortem di una Mosca Staliniana, mentre in “Hunky-Dory” l’autrice parla di nanotecnologie e noosfera, ma alla base del racconto si trovano il salvataggio, il sacrificio e l’illuminazione. Krözelcikus”, infine, è un giallo che descrive un mondo dove al potere ci sono i grigi e qualcuno ha rubato un elioforo, una macchina fotografica ritenuta illegale. Per il derubato saranno guai seri se l’apparecchio non dovesse saltar fuori. Kateryna racconta favole, crea una comicità surreale, un realismo intriso di magia, ma a guardarle meglio tutte o quasi sono storie di liberazione, che invitano a travalicare le illusioni imposte dal mondo. E sta a noi decidere che scelta prendere: ribellarsi o accettare. Traduzione di Olga Matsyna e Evelina Croce. Copertina realizzata dall’autrice.

K.A. Teryna

Medusa

Future Fiction, 2019

pp.224, Euro 13,00

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