Musica
“Mille e una Callas. Voci e studi” (Quodlibet) presentazione del libro al Teatro dell’Opera di Roma
Giovedì 20 aprile, alle 17.30, al Teatro Costanzi nel Foyer di primo piano, viene presentato il libro Mille e una Callas. Voci e studi (Quodlibet, Macerata-Roma 2017), una raccolta di scritti sull’arte del grande soprano, pubblicata in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa, avvenuta a Parigi, 16 settembre 1977. Oltre ai due curatori del volume, Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, intervengo Franco Piperno (Università di Roma La Sapienza), Goffredo Fofi (saggista e critico), Maria José Siri (soprano) e Roberto Abbado (direttore d’orchestra) – questi ultimi impegnati in questi giorni nelle prove dell’Andrea Chénier che debutta venerdì 21 aprile. Nel corso dell’incontro Elisabetta Piccolomini leggerà alcune pagine del libro.
L’ingresso è gratuito.
Mille e una Callas
Tutti hanno sentito il suo nome, molti hanno udito la sua voce.
La parabola spettacolare di un’artista che conobbe un’ascesa scabrosa benché non avara di riconoscimenti, fino a un culmine breve come tutti i culmini, e una prolungata, malinconica discesa verso una brusca morte misteriosa, ha ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film, programmi radiofonici e televisivi. Crisalide mutatasi in icona di eleganza femminile, la greco-americana si fece italiana, anzi veneta (di Verona) e poi milanese, per finire francese o quasi: l’essenza internazionale del melodramma italiano non poteva essere sancita in forma più apodittica. Il suo canto, ora osannato ora censurato, il suo stile interpretativo paragonato alle grandi voci dell’Ottocento, le sue riconosciute facoltà di attrice hanno riportato prepotentemente l’opera lirica al centro del dibattito intellettuale, hanno aperto nuovi sentieri nel repertorio, hanno contribuito a rafforzare in Italia il ruolo della regìa operistica.
Maria Callas (1923-1977) è tutto questo. Per la prima volta, filosofi, storici della letteratura, dell’arte, del teatro, del cinema, della danza, della moda, sociologi della comunicazione indagano gli effetti della sua presenza umana e artistica nella sfera dello spettacolo e del costume sociale. Lo studio del lascito artistico è affidato ai musicologi, impegnati anche a delineare possibili metodologie per un terreno di ricerca ancora poco dissodato – almeno in Italia – quale è l’interpretazione musicale. Dei ricordi parlano testimoni diretti e amici del grande soprano.
Scritti di Alberti, Arbasino, Aversano, Bartoletti, Beghelli, Biancorosso, Bono, Camellini, Cesari, Conati, Crivelli, Emanuele, Gamaleri, Gobbi, Guandalini, Henze, Lo Iacono, Matassi, Menduni, Moscati, Nicastro, Orselli, Parigi, Pellegrini, Poli, Puppa, Ruffini, Sala, Scognamiglio, Segre Reinach, Serafin, Serpa, Tommasi, Tosi, Valeri, van Zoggel, Weaver

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