Lo Zibaldone
Mauro Mogliani: “Io Cerco te”
Mauro Mogliani pubblica per Italic&Pequod nel 2014 il thriller psicologico “Nessuno sa chi sono io” e nel 2015 la raccolta “Racconti per insognia”. Nel 2016 esce in ebook “La confessione”, facente parte del progetto «FeelBook: il libro che segue le tue emozioni». Nel 2018 pubblica per Leone Editore “Cerco te”, un thriller appassionante, già vincitore di diversi premi letterari, in cui si mette in scena una crudele lotta contro il tempo per salvare quattro donne da un enigmatico e folle rapitore.
A cura di Antonella Quaglia
«Ci presenti il tuo ultimo thriller Cerco te?»
«Innanzitutto ci tengo a precisare che Cerco te non è il seguito di Nessuno sa chi sono io, e lo considero il mio vero esordio. Anche se l’ispettore Nardi, Mario del bar e altri personaggi erano già presenti. Cerco te nasce dall’esigenza di urlare agli altri un messaggio che avevo dentro: siate attenti, ognuno di noi ha qualcuno che lo cerca, sempre, nel bene e nel male ed è molto più vicino di quanto possiamo immaginare. Sì, qualcuno cerca noi, ma noi non riusciamo spesso a capire i loro bisogni, le loro esigenze, le attenzioni richieste e tantomeno i desideri. Siamo distratti, a mio avviso, dal nostro egoismo. È un’opera che indaga a fondo nelle relazioni interpersonali. Cerco te, parla di solitudine, di incomprensione, di vendetta cieca; una storia che incute una genuina inquietudine mentre spinge a riflettere sugli errori, le distrazioni, che ognuno di noi compie nelle relazioni interpersonali, e sulla instabilità e oscurità della mente umana. Un thriller senza fronzoli, senza parole di troppo e inutili, una lotta contro il tempo, acerrimo nemico tanto quanto Nessuno che, proprio perché senza volto e senza nome, può essere riempito dalla coscienza di tutti, personaggi fittizi e lettori reali.»
«Nel romanzo Cerco te ritroviamo il personaggio dell’Ispettore Piero Nardi, conosciuto nel tuo primo thriller Nessuno sa chi sono io. Ci racconti di questo interessante personaggio? Qual è stata la sua evoluzione attraverso le tue opere?».
«Nardi è il Capo ispettore di Polizia di Macerata, è sposato felicemente (forse) e ha un figlio che frequenta l’università di Genova. Svolge il suo lavoro con tutta tranquillità. Una tranquillità che la provincia di Macerata gli permette da anni, fino a quando un serial killer (Nessuno sa chi sono io) stravolge lui e gli abitanti della tranquilla provincia. Piero Nardi non è certo l’ispettore della serie CSI e l’unica arma che ha a disposizione è il suo impegno e l’amore per il lavoro. In Cerco te inizia il gioco di Nessuno con una mossa sbagliata, e da quell’errore scaturirà una serie di conseguenze che lo porteranno a condurre le indagini con angoscia e frustrazione. Ogni aspetto della sua vita viene messo sotto una lente d’ingrandimento e analizzato. È un uomo dalle grandi responsabilità, messo sotto torchio. Talmente sotto pressione da aver paura lui stesso del passo successivo che deve fare, terrorizzato dalle conseguenze. La frustrazione è alle stelle e il senso di fallimento è sempre dietro l’angolo. Definisco Piero Nardi un uomo come tutti noi.»
«In Cerco te il personaggio di Nessuno dà inizio a uno spietato gioco in cui l’Ispettore Nardi deve lottare contro il tempo per salvare le sue prime vittime, pedine sacrificabili in vista del più importante colpo finale. Nel romanzo Nessuno afferma: “Neanche io, in fondo, so chi sono”. Come sei riuscito a caratterizzare un personaggio che non ha volto né storia, rendendolo tanto concreto e minaccioso?».
«Semplicissimo: Nessuno è ognuno di noi, ha il volto di tutti. Un volto che nemmeno noi sappiamo di avere, quello nascosto. Siamo tutti delle potenziali minacce.»
«Dal tuo romanzo: “Siete voi a non capire proprio nulla, siete voi piuttosto a non avere idea di chi siano le persone. Siete voi a non sapere nemmeno chi siete. Siete voi che lasciate le persone in solitudine, fino a farle sentire nessuno”. Cerco te non è solo un thriller appassionante, ma contiene anche un’amara riflessione sulle relazioni umane, sulla solitudine e l’abbandono. Vuoi parlarcene?».
«Viviamo, a mio avviso, in un periodo in cui la solitudine e l’egoismo ci stanno conquistando senza che ce ne accorgiamo. Ci sembra di avere centinaia, migliaia di amici, attraverso un oggetto che ci proietta nel mondo virtuale dei social, invece siamo sempre più soli: noi e il nostro oggetto e perdiamo il contatto con la realtà. Se prima era difficile conoscere chi ci stava vicino, ora ancora di più, invece noi siamo convinti di conoscere tutti e meglio, ecco l’errore più grande che l’uomo può fare, anzi ha fatto.»
«La tua produzione letteraria è caratterizzata dall’inconoscibilità dell’essere umano, dalle molte maschere che i personaggi indossano, rendendo quasi impossibile comprendere chi sono davvero. Ci parli del tuo thriller d’esordio Nessuno sa chi sono io?».
«Come dicevo prima in Nessuno sa chi sono c’è l’ispettore Nardi e Mario del Bar che ritroviamo in Cerco te. Non ha avuto un buon editing, faccio autocritica, e la mia esperienza nel mondo letterario era troppo superficiale. Certamente è un libro scritto con il cuore e la voglia di urlare qualcosa al mondo, con un tema a me caro: l’identità della persona. Nessuno sa chi sono io, ma in fondo nemmeno io so chi sono come risulterà nel finale.»
«Nel corso della tua carriera sei stato accostato a diversi maestri del thriller internazionale. Quali sono le opere e gli autori che hanno influenzato il tuo percorso di scrittore?».
«Essere accostato ai maestri internazionali mi lusinga, ma non credo di essere ancora alla loro altezza, ho molta esperienza da fare.
Io uccido di Faletti è stato il libro della svolta. Non so nemmeno io perché, ma, appena terminato di leggerlo mi sono detto: ora ne scrivo uno io! Per rimanere in Italia, ho amato e amo ancora il Suggeritore e L’uomo del Labirinto di Carrisi. In campo internazionale: Il Bambino e il Ladro di Anime di Fitzek e alcune opere di Deaver e King.»
«Hai un passato da dj e hai lavorato per anni come artigiano. Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore a tempo pieno?».
«Sinceramente faccio ancora scatole di cartone , cioè l’artigiano…part-time! Il Dj lo faccio solo in casa, ma mi diverte lo stesso. Mi dedico alla scrittura al mattino presto, molto presto, a partire dalle 5. Costantemente. Fare lo scrittore a tempo pieno, se dico che sarebbe un sogno, sarei banale, chi non lo vorrebbe? Accidenti l’ho detto!»
Autore: Mauro Mogliani
Genere: Thriller
Casa Editrice: Leone Editore
Collana: Mistéria
Pagine: 175
Prezzo: 11,90 €
Codice ISBN: 978-88-6393-463-2
Contatti
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