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Lo Zibaldone

Le origini del fascismo in Toscana

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di Niccolò Lucarelli

A cento anni dalla marcia su Roma, che vide il Fascismo prendere il potere il Italia, è opportuno riflettere anche sugli avvenimenti precedenti a quell’ultimo e clamoroso atto, che non nacque per caso ma fu la conclusione di un percorso di violenze iniziato almeno un anno prima, un po’ in tutta Italia. E la Toscana appunto non fece eccezione. Il professor Roberto Bianchi cura per i tipi fiorentini di Leo S. Olschki un poderoso e approfondito studio sulla nascita dello squadrismo fascista e i successivi episodi di violenza politica che ebbero luogo in Toscana nel 1921, un anno prima dell’ascesa al potere di Mussolini,

Il volume è il risultato del convegno 1921. Squadrismo e violenza politica in Toscana, da cui riprende il titolo, che si svolse a Empoli nel settembre 2021, a cento anni da quelli che ancora oggi sono ricordati come “i fatti di Empoli”, seguiti all’assassinio del sindacalista Spartaco Lavagnini.

Attraverso i suoi ampi e approfonditi saggi, redatti da una decina di studiosi fra cui Ilaria Cansella, Andrea Mazzoni, Emanuela Minuto e lo stesso Bianchi, il volume indaga la genesi del movimento fascista, e dei suoi metodi di azione, territorio per territorio, da Firenze a Pisa, passando per Siena e Pistoia, e accompagna il lettore nel difficile clima della crisi dell’Italia liberale, con un governo ormai assente e incapace di porre un freno alla violenza fascista, alla quale le masse socialiste furono costrette a rispondere direttamente a causa della mancanza di una forza pubblica che tutelasse l’ordine e la libertà di pensiero. Uno sfaldamento che si è consumato nella sostanziale indifferenza delle classi dirigenti, e che acuì le tensioni fra queste e le classi operaie e contadine, sulle quali era ricaduto quasi tutto il peso della Grande Guerra e della successiva crisi sociale e occupazionale.

Il fascismo in Toscana cominciò a consolidarsi a partire dall’aprile del 1921, quando vide un consistente aumento degli iscritti un po’ in tutte le principali città della regione, e di conseguenza aumentano anche gli atti di intimidazione, le aggressioni e persino gli assassinii dei militanti socialisti così come delle forze dell’ordine, in particolare contro i Carabinieri. I quali, stranamente, si mobiliteranno attivamente per reprimere le mobilitazioni popolari e le manifestazioni sindacali che protestavano contro quel clima di violenza e di morte.

Un ampio apparato storiografico e bibliografico fornisce spunti per ulteriori approfondimenti su fatti storici che appaiono lontani, ma il cui clima d’indifferenza istituzionale in cui ebbero luogo può risultare pericolosa in qualsiasi epoca, ed è per questo fondamentale non perderne la memoria e farne materia di riflessione epr la salvaguardia della libertà democratica.

 

Roberto Bianchi (a cura di)

  1. Squadrismo e violenza politica in Toscana

Leo S. Olschki 2022

  1. VI-368, Euro 35,00
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