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Gli anni ’20 protagonisti del Mercanteinfiera

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Negli anni 20 l’euforia generalizzata che si respira negli Stati Uniti d’America grazie all’espansione industriale contagia l’Europa al ritmo di charleston, fox-trot e jazz. Molti i personaggi illustri che fanno brillare questo ventennio: Louis Armstrong, F. S. Fitzgerald (“Il grande Gatsby” viene dato alla stampa nel 1925) Joséphine Baker, Picasso, Andrè Gide, Marcel Proust, Vionnet, Patou Lanvin e Chanel. Un’epoca di ottimismo e libertà, apparentemente permanenti, nella quale la tecnologia entra nelle case sotto forma di telefono, radio, grammofono. Il cinema si trasforma in lungometraggio e le donne si fanno audaci.
Si ispira a quest’epoca frenetica ed elettrizzante, “The Golden Twenties. Vita e moda del decennio de Les Années Folles” la prima collaterale in programma a Mercanteinfiera, l’appuntamento di Fiere di Parma dedicato ad antiquariato, design, modernariato e collezionismo vintage in programma dal 29 febbraio all’8 marzo.
La mostra è curata da Paolo Aquilini direttore del Museo della Seta di Como e Clara Cappelletti con la collaborazione della Fondazione Setificio, Associazione Ex Allievi del Setificio e il contributo di Ostinelli Seta, Clerici Tessuto, Bianca Cappello e Samuele Magri.
Nell’anno in cui Parma è Capitale della Cultura, il polo fieristico racconterà il decennio 1919-1929, attraverso un’esposizione di abiti, oggetti, accessori, preziosi tessuti e reperti risalenti al periodo degli Anni Ruggenti.
Anni di esaltazione, eccesso e provocazione quella stessa che porterà, anche nella moda, ai primi segni di emancipazione femminile. Il punto vita si abbassa, la gonna si accorcia: inizia il tempo della flapper girl che si ritocca il trucco in pubblico, fuma la sigaretta con il bocchino e sventola il suo ventaglio piumato tra un charleston e l’altro.
Un viaggio immersivo e sensoriale, tra suoni e profumi, paillettes brillanti e morbide piume. Una magica macchina del tempo che riporterà il pubblico fino a quell’ultimo frammento di vitalità prima del Venerdì Nero di Wall Street del 1929.
“Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane. Il Re dei falsi” è il titolo della mostra curata da Maria Teresa Cannizzaro, collezionista e Presidente dell’associazione culturale Passato e Futuro- Sezione italiana Vintage Fashion &Costume Jewelry Club e Fiorella Operto, storica del costume.
Eclettico e colto, Kenneth di se stesso amava dire di sentirsi essenzialmente un mercante e oggi le sue creazioni, eleganti e di buon gusto, hanno acquistato una popolarità che cresce di giorno in giorno. I suoi bijoux infatti conquistarono persino Jacqueline Kennedy.
A sfilare in 45 mila mq di superficie espositiva (tra 1000 espositori) la storia dell’arte dal ‘500 all’ 800. In una caccia incessante di rarità non è inusuale imbattersi in curiosi pezzi unici come ad esempio 39 statue in Capodimonte del 1850 raffiguranti l’esercito di Napoleone, cavigliere in argento di fine 800 che le donne indiane portavano in dote o una collana villanoviana in bronzo addirittura del IX sec. a.C. Ad arricchire l’esposizione pezzi iconici di maestri del design come Albini, Iosa Ghini e Fornasetti passando per i gioielli di David Webb o la moda rigorosamente vintage di Valentino, Chanel e Judith Leiber.

Fernanda Patamia

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