Religione
Don Fortunato Di Noto – La mia battaglia in difesa dei bambini
Roberto Mistretta è uno scrittore di gialli impegnato nel sociale che conosco e apprezzo sin dai tempi de Il canto dell’upupa, un romanzo della serie che vede protagonista il maresciallo Bonanno alle prese (guarda caso) con una serie di reati connessi alla pedofilia. Mistretta è un ottimo scrittore siculo che ha trovato la giusta strada di compromesso tra il commerciale e il letterario facendosi apprezzare con i suoi romanzi gialli al punto di vincere l’ambito Premio Tedeschi (2019), con relativa pubblicazione nella storica collana Il Giallo Mondadori. Parallela alla vena poliziesca, composta da un mix di intrecci narrativi e vita quotidiana, scorre una prolifica penna che attinge ai grandi temi esistenziali la sua stessa ragione di scrivere. La biografia del giudice Livatino, edita con Paoline nel 2015, è un primo importante tassello che consiglio di recuperare, così come questa vita di Don Fortunato Di Noto è una perfetta continuazione, nel solco di una fede cristiana intrisa di grandi valori etici. Il libro è scritto con stile popolare e asciutto, privo di virtuosismi, narra l’esistenza di un uomo vero, che ha impostato la sua vita secondo la regola morale della madre (Non uscire mai con la camicia sporca) per dedicarla alla tutela dei bambini, contro tutto e tutti. Forse questa dedizione per la protezione dei deboli gli è venuta per colpa (merito?) di un maestro troppo severo (che ha comunque assistito in punto di morte), forse è stato un segno del destino, forse (per chi crede) si è trattato di un intervento divino. Don Fortunato ha fondato l’associazione Meter, è diventato un vero esperto di Internet, ha rischiato accuse di pedofilia per essersi sporcato le mani per indagare, ma alla fine si è eretto come un baluardo in difesa dei deboli. Un prete che trova la sua strada a vent’anni quando si accorge che non può dedicarsi a una sola persona, a una sola donna, a una famiglia, ma che la sua vera vita è il mondo dei diseredati, degli afflitti, dei bambini violati. Comincia con Carlos, il piccolo brasiliano salvato con un intervento di denuncia, e procede per tappe di approfondimento, rendendosi conto che la pedofilia è un reato grave ma che esistono nel mondo associazioni di pedofili, persone che ogni anno celebrano una turpe festa dell’orgoglio pedofilo. Non solo, come ha detto lo stesso papa Francesco, la pedofilia è anche dentro a Chiesa, quindi il lavoro più improbo sarà quello di estirpare le mele marce dalla casa di Dio. La penna di Mistretta è efficace, perché non si limita a raccontare le gesta del prete, ma inserisce in appendice alcune storie di ordinaria pedofilia, racconti di persone violate in famiglia, da parenti insospettabili, da uomini di fede. Mistretta fa parlare Don Fortunato con le sue stesse parole, presentandolo non come un santo privo di difetti ma come un uomo coraggioso e pronto a mettere in discussione la sua vita per difendere i bambini. Un libro utile, che fa bene alla Chiesa, che serve anche a chi non crede per capire che non dobbiamo generalizzare e che fino quando esisteranno uomini come Don Fortunato sarà giusto credere in Dio e nella sua Chiesa. Ve lo dice uno che non crede.
Roberto Mistretta
Don Fortunato Di Noto – La mia battaglia in difesa dei bambini
Edizioni Paoline, 2021
Euro 15 – Pag. 200

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