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Lo Zibaldone

Yogoda: gli esercizi di ricarica di Yogananda

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È appena uscito, per Ananda Edizioni, Yogoda, un libro insolito e speciale, destinato a portare benessere a tante persone: giovani e anziani, ricchi e poveri, donne e uomini, in città e in campagna. Ce ne parla l’autore, uno dei principali insegnanti di yoga, meditazione e filosofia di Ananda

Di Jayadev Jaerschky

Questo è un libro yogico, che spiega una tecnica efficace creata dal grande maestro indiano Paramhansa Yogananda: il sistema “Yogoda”, conosciuto come Esercizi di ricarica. Lo Yogoda si basa su un’antica conoscenza, secondo la quale dietro alla materia esiste l’energia, anche chiamata forza vitale o prana. La materia stessa, come spiegano gli scienziati, non è altro che energia condensata. Tutto è energia, e l’energia è ovunque. Possiamo sperimentare, applicare e utilizzare questa energia per migliorare la nostra vita. È un dato di fatto: un basso flusso di energia nel nostro corpo ha effetti disastrosi per la nostra salute, il nostro benessere, i nostri pensieri e le nostre emozioni. Per comprendere meglio questa realtà, immagina un film riprodotto con un proiettore che emani poca luce: il film sarà buio e deprimente. Se, invece, la luce del proiettore aumenta, il film tutto ad un tratto assumerà un aspetto radioso e piacevole. È così che funziona il prana nella nostra vita. Lo stesso termine sanscrito, prana, significa non solo energia, ma anche vita. Più prana fluisce nel nostro corpo, più ci sentiamo vivi, radiosi, gioiosi, pienamente consapevoli del momento presente. Non è così?

La domanda è questa: come si fa ad aumentare il prezioso flusso del prana nel nostro corpo? Da dove possiamo attingere questa maggiore quantità di energia? È proprio questo il tema del libro Yogoda. La riposta è che attingiamo l’energia non solo dal cibo, dalle bevande, dal sole e dal respiro, ma anche da un’altra fonte, che affluisce direttamente nel nostro corpo. Lo Yogoda ci spiega come trovare la porta d’ingresso del prana e come farlo fluire più potentemente, attingendolo da una fonte cosmica. È un metodo yogico, chiamato nell’antichità prana dharana, cioè “concentrazione dell’energia”.

Il prana – la forza vitale – è il supremo guaritore del nostro corpo. Se creiamo un forte e stabile flusso di prana, il corpo si auto-guarisce. Fortunatamente, la nostra società sta riscoprendo sempre più questa antica conoscenza, con tecniche come la pranoterapia, il reiki o l’omeopatia (che funziona essenzialmente a livello energetico) e con numerose altre pratiche che agiscono sul livello sottile dell’energia.

Il cuore dello yoga

Tutto questo ci porta dritti al cuore dello yoga. Lo yoga, infatti, è una scienza profondissima, insegnata da secoli da maestri illuminati. Non ha niente a che fare con esercizi ginnici o sportivi. Al centro dello yoga troviamo l’evoluzione della nostra coscienza, una sempre maggiore profondità, la scoperta della nostra anima, chiamata anche “il più grande Sé” o atma. Lo yoga, infatti, conduce alla realizzazione del Sé e all’unione con lo Spirito, o Dio.

Oggigiorno, tuttavia, chi parla di Dio nelle palestre yoga in Occidente? Quasi nessuno. Non esiste, però, neppure un antico testo yogico che trascuri questo tema fondamentale, che è al centro di tutta la scienza yogica. Lo yoga è un viaggio della coscienza dell’ego verso la coscienza dell’anima e la coscienza cosmica (samadhi).

Lo strumento essenziale che lo yoga utilizza, da millenni, per raggiungere questo scopo è il controllo del prana, dell’energia vitale. È un’arte sottile, ma potente. Ed è esattamente questa arte ciò che si impara nel libro Yogoda.

Lo yoga e i suoi rami

Come si colloca il sistema Yogoda nel grande contesto dello yoga? Fa parte del Raja Yoga, lo yoga della meditazione, di cui Patanjali – l’autore degli Yoga sutra – è riconosciuto come “padre”.

Come funziona il Raja Yoga? Per prima cosa, lo yogi impara dieci atteggiamenti yogici corretti, conosciuti come yama e niyama. Gli viene poi insegnato come sedersi correttamente per la meditazione; le posizioni yoga (Hatha Yoga) lo preparano per questo vero asana, o posizione meditativa. In seguito, lo yogi deve imparare a controllare la propria forza vitale (prana) che scorre nel corpo, ritirandola dai sensi attraverso il pranayama (controllo del prana). Questo controllo porta a uno stato di interiorizzazione della mente, chiamato pratyahara. Da lì, lo yogi giunge a concentrarsi su un’esperienza interiore, uno stato chiamato dharana, che conduce con il tempo alla vera meditazione, dhyana. Al suo livello più elevato, questa esperienza diventa estasi, o samadhi.

Per poter seguire questo percorso interiore, è necessaria una pratica che insegni allo yogi la percezione e il controllo dell’energia. La pratica dello Yogoda – gli Esercizi di ricarica – insegna proprio questo.

Lo yoga come scienza dell’energia

In breve: la base dello yoga non è mai stata una pratica fisica; si è sempre trattato di una pratica svolta soprattutto sul piano sottile dell’energia. La pratica quotidiana dello yoga ci porta gradualmente alla percezione di affascinanti realtà interiori, come la nostra spina dorsale energetica, che consiste di tre canali sottili: ida, pingala e sushumna. In essa si trovano i chakra (centri di energia e coscienza), che lo yogi studia non a livello teorico, ma attraverso la propria esperienza personale.

Oggigiorno, in Occidente, lo Yoga è diventato mainstream, un fenomeno di massa. Da un lato, questo ha tante conseguenze meravigliose, poiché i praticanti sperimentano gli splendidi effetti di salute, pace, centratura e tanto altro. Tuttavia, l’altro lato della medaglia è che è diventato difficile trovare uno yoga autentico, con salde radici nella vera tradizione yogica.

Come si fa trovare una tale tradizione, un sentiero di yoga autentico? La risposta è che alla base ci deve essere un maestro illuminato. Altrimenti, lo yoga può sicuramente essere una pratica benefica e utile, ma sarà privo della sua profonda brillantezza, della forza illuminante che proviene dalla presenza di un autentico maestro. In India, infatti, non esiste una “Chiesa” come in Occidente, una grande “organizzazione Yoga”, ma solo la tradizione dei maestri con i loro discendenti.

Ananda Assisi

Ananda Assisi rappresenta un tale maestro, Paramhansa Yogananda. È stata fondata dal suo discepolo diretto, Swami Kriyananda, autore di centotrenta libri, compositore, fondatore del sistema educativo Educare alla Vita e del sistema dell’Ananda Yoga (posizioni yoga che incorporano i principi energetici esposti in precedenza). Ananda Assisi è una comunità spirituale e un ritiro yoga, e include, tra le altre cose, una scuola di Raja Yoga (per formare insegnanti di meditazione) e una scuola di Ananda Yoga (per formare insegnanti di asana), guidata dall’autore di questo articolo.

Entrambe le scuole si basano sull’energia e insegnano a percepirla, controllarla e aumentarla. Entrambe usano lo Yogoda, gli Esercizi di ricarica, come base della pratica. Tuttavia, anche chi visita Ananda Assisi senza voler frequentare una formazione, semplicemente come ospite, praticherà lo  YOGODA ogni giorno, poiché rappresenta la base degli insegnamenti di Paramhansa Yogananda. In questo modo, molte persone hanno percepito, forse per la prima volta, la preziosa presenza del prana nel proprio corpo.

Yogoda, in ogni caso, è un libro che può farti entrare in un mondo interiore sottile e trasformante. Apre la porta della tua vita a una nuova esperienza di salute, benessere e profondità. Quindi… buona pratica!

Jayadev Jaerschky

Yogoda – Gli Esercizi di ricarica

Guariscie trasforma la tua vita

Ananda, 2021

pp.240, Euro 123,00

 

 

 

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