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The Moonstone: il primo e probabilmente il migliore romanzo giallo
“The Moonstone” – conosciuto in Italia con il titolo “La Pietra di Luna” oppure “Il Diamante Indiano” – è un romanzo di Wilkie Collins del 1868; uscì a puntate sul periodico londinese All the Year Round, il cui direttore era nientemeno che Charles Dickens. Questa particolare opera di Collins viene considerata il primo esemplare di romanzo giallo: un detective di stampo dickensiano, furto di gioielli, morte per sabbie mobili, corrispondenza trafugata ed una quantità di scheletri nell’armadio. Dorothy L. Sayers l’ha definito “probabilmente il miglior romanzo poliziesco mai scritto” e T.S. Eliot non potè trovarsi più d’accordo.
Come ogni giallo che si rispetti, “La Pietra di Luna” include un segreto di famiglia, tramandato sotto forma di lettera. “Indirizzo queste righe – scritte in India – ai miei parenti in Inghilterra” recita la frase d’apertura della lettera, scritta da un cugino che accusa il Colonnello John Herncastle del furto di un prezioso diamante durante l’assedio di Seringapatam del 1799; in conclusione si raccomanda che “la notizia venga trasmessa solamente ai familiari”. Ovviamente la lettera non rimarrà privata a lungo. Il Colonnello darà poi in custodia il diamante rubato ad un familiare: precisamente alla nipote Rachel Verinder, la quale a sua volta si troverà vittima di un secondo furto dello stesso la notte del suo diciottesimo compleanno. La famiglia a questo punto si trova costretta a chiamare le autorità, decisione che innescherà una catena di eventi, investigazioni, false piste e colpevoli insospettabili.
“La Pietra di Luna” è il primo romanzo britannico ad aggiungere la figura dell’ispettore alla propria trama, il Sergente Cuff, personaggio che ha definito lo standard per il nuovo genere di romanzi polizieschi: Cuff è lo stereotipo del dandy estroso, sfoggia una cravatta bianca e possiede una grande passione per le rose. Nessun dettaglio gli sfugge, nemmeno i più piccoli, neanche gli apparentemente innocui e banali aspetti della quotidianità in famiglia. Nessuno è esente dall’indagine del Sergente Cuff tanto che ad un certo punto persino Rachel viene accusata di aver sottratto il diamante – a se stessa. Una cosa però differenzia questo primo vero romanzo giallo da quelli a venire: Cuff non scoprirà mai il colpevole, nonostante l’accesso ai segreti di famiglia e la perizia impiegata nelle indagini ad un certo punto mollerà e lascerà la scena del delitto insoddisfatto.
M. Beatrice Rizzo
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