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“The Marvellous Land of Snergs” e il popolo che ha ispirato gli Hobbit
“Lo Hobbit”, nella sua forma più primitiva, è nato in una cameretta di bambini. Tolkien amava leggere delle storie ai propri figli e loro amavano un certo libro del 1927 scritto da E.A. Wyke-Smith, “The Marvellous Land of Snergs”; poco dopo Tolkien smise con gli Snergs e cominciò a raccontare le prime avventure di un nuovo popolo, gli Hobbit. Pubblicato originariamente in Gran Bretagna da Ernest Benn, “The Marvellous Land of Snergs” è ora noto in tutto il mondo come il libro che ha ispirato “Lo Hobbit”.
È un romanzo fantasy per bambini, ambientato in un’isola estremamente difficile da raggiungere per via delle barriere di vento ed acqua poste a protezione della zona dalla S.R.S.C, una società che si occupa di “rimozione dei bambini superflui”: i bambini non desiderati, negletti o maltrattati vengono portati sull’isola segreta dove vivranno in colonia sotto la custodia di Miss Watkyns e le sue assistenti, Miss Gribblestone e Miss Scadging, l’equipaggio dell’Olandese Volante, un Orco mangia-bambini in riabilitazione e gli Snergs, una popolazione di ometti bassi, tozzi ed estremamente disponibili. I protagonisti della storia sono Sylvia e Joe che iniziano la loro pericolosa avventura nelle foresta che costeggia il fiume e che, quando si trovano in pericolo, vengono tratti in salvo dallo Snerg Gorbo – che si dice abbia ispirato il personaggio di Bilbo.
“The Marvellous Land of Snergs” è un libro magico, dove si possono riconoscere a tratti la storia di Peter Pan ed anche un pochino di Paese delle Meraviglie di Alice, ma soprattutto dove si notano scorci dello straordinario racconto di Tolkien. Ha dei difetti, che persino Tolkien ha fatto notare, la mancanza di una struttura solida all’interno della trama come anche il fatto che vada misteriosamente fuori stampa ciclicamente; la migliore edizione moderna, edita Old Earth Books, contiene un’introduzione di Douglas A. Anderson, accademico ed esperto di Tolkien.
M. Beatrice Rizzo
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