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Terzo incontro a Napoli per Strane Coppie: Fabrizia Ramondino vs Gustaw Herling
Giovedì 21 aprile 2016 ore 18.00 si terrà il terzo incontro della rassegna Strane Coppie, dal tema Stranieri a Napoli. L’incontro si terrà presso Domus Ars Centro di Cultura – Via Santa Chiara, 10 – a Napoli. L’ingresso è libero.
In questa nuova puntata si verranno confrontate le opere di Fabrizia Ramondino (Il calore) e Gustaw Herling (Requiem per il campanaro) da Giuseppe Merlino e Titti Marrone.
Coordina Antonella Cilento. Letture di Gea Martire.
Quanto è facile scomparire a Napoli: ci si può vivere invisibili o si può contribuire a risolvere i suoi annosi problemi senza venire ricordati.
E’ questo il caso di entrambi i grandi autori di questa terza puntata di Strane Coppie, tutta napoletana: è sin dal dopoguerra che Gustaw Herling, il più grande scrittore polacco del Novecento, testimone della tragedia dei gulag, sceglie di vivere a Napoli, sposando una delle figlie di Benedetto Croce. In mezzo secolo di vita napoletana, Herling ritrae Napoli, Salerno, l’Italia del Sud nei racconti che compongono il suo lunghissimo Diario notturno, compiendo uno speciale e miracoloso Grand Tour dall’interno, ovvero da straniero dentro Napoli, piuttosto che da straniero in visita a Napoli. E’ solo negli ultimi anni della sua vita, però, che la città si accorge della sua presenza e lo celebra per lo straordinario narratore, polo di alcune delle questioni etiche più rilevanti del secolo, che di fatto Herling è stato.
Simile e insieme diverso appare anche il destino di Fabrizia Ramondino, intellettuale raffinata, giornalista, traduttrice, che, dopo aver vissuto in Spagna e in Germania, torna a Napoli come attivissima protagonista della vita cittadina, partecipando alla fondazione della Mensa Bambini Proletari e dell’Associazione Risveglio Napoli. L’esordio letterario avviene tardi, nel 1980, con Althènopis, tuttavia, nonostante i numerosi titoli e le prove narrative, teatrali, cinematografiche, il suo nome non è ancora adeguatamente celebrato: colpa forse proprio di quella grande attenzione agli ultimi e ai deboli, ai dimenticati, che la stringe in coppia solida con Herling e che racchiude i nostri due autori negli spazi del centro storico che ospiteranno l’incontro: tanto i protagonisti dei racconti di Ramondino, quanto il campanaro di Herling, infatti, orbitano intorno a Santa Chiara.
Qui un’intervista di Giuseppe Merlino su Fabrizia Ramondino.
Titti Marrone, giornalista e scrittrice, ha lavorato presso il Mattino di Napoli dal 1980 al 2013, e ne è tuttora collaboratrice. Studiosa di teatro, storia delle idee, letteratura e politica, insegna dal 1996, all’università, storia e tecniche del giornalismo. Nei suoi libri ha scritto, tra l’altro: sul Sud (Riforma agraria e questione meridionale, ed. De Donato), sul postcomunismo (Controluce, con Gustaw Herling, ed. Pironti), sulle speranze di cambiamento all’epoca del primo mandato amministrativo di Bassolino a Napoli (Il sindaco, ed. Rizzoli), sulla Shoah (Meglio non sapere, ed. Laterza), dove si racconta la storia delle due più giovani italiane sopravvissute. Per Mondadori è uscito il romanzo Il tessitore di vite, ispirato a una storia vera. Per i tipi della libreria “Iocisto”, la prima d’Italia ad azionariato popolare, ha curato il libro di autori vari Ho sete ancora.
Giuseppe Merlino ha insegnato Letteratura francese nell’Università della Basilicata, nell’I.U.O. di Napoli e nell’Università di Napoli “Federico II”. Ha collaborato con “RadioTre”, «L’Indice dei Libri» e “Il Mattino”. Si interessa di Letteratura francese sette e ottocentesca, di alcuni autori novecenteschi e di letterature di viaggio. Ha scritto su Rousseau, Diderot, Balzac, Flaubert, Dumas padre, Paulhan, Jouhandeau e Patroni Griffi. Ha inoltre curato un volume sulle testimonianze redatte dai viaggiatori del Grand Tour. Da alcuni anni studia Proust, al quale ha dedicato dei saggi e la traduzione dei Pastiches; in fase di stesura è un’opera sul Proust romanziere, sociologo e critico letterario.
Qui il programma della rassegna Strane Coppie, la rassegna culturale a cura di Antonella Cilento e del suo laboratorio di scrittura Lalineascritta.
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