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Sos Biblioteca cercasi
a cura Di Filippo Di Girolamo
Quando si parla di progresso e di benessere dei cittadini, dovremmo tenere a mente un elemento fondamentale: la cultura. Non possiamo farne a meno. Perché la cultura non è ostentazione del sapere, ma l’unico vero mezzo di dialogo tra le persone. Ragion per cui, la cultura deve essere di tutti, e fruibile da tutti. Eppure non è così: prendiamo ad esempio la ridente città di Terracina, la mia città, oltre 46.000 anime, che si triplicano d’estate per il suo bel mare. Beh, Terracina avrà mille locali notturni, tra bar, ristoranti e pub, ma da tre anni non ha più una biblioteca. Già la pandemia aveva inferto una ferita mortale, a cui si sono aggiunte varie concause: i necessari lavori di adeguamento e ristrutturazione degli impianti e dell’edificio, ma anche il pensionanemento di quasi tutti i dipendenti. A maggio 2021, la chiusura definitiva. Si sono ipotizzate varie soluzioni, cambi di sede, ma nulla di concreto, non si è trovata soluzione, e il problema si è trascinato fino ad oggi. Eppure c’è la percezione che la cittadinanza, sebbene a bassa voce, abbia molto a cuore questo servizio. Qualcosa bisogna pur fare. Ecco che allora il giornalista terracinese Diego Roma si è fatto promotore di una iniziativa tramite la newsletter nuoto libero: invitare i cittadini a far sentire personalmente la propria voce scrivendo a chi amministra il Comune, oggi un commissario, anche facendo delle proposte per tamponare la mancanza di una biblioteca.
«E’ stata un’iniziativa di pancia. E’ insopportabile rassegnarsi alla chiusura di una biblioteca, un luogo di studio e aggregazione venuto a mancare a centinaia di bambini, ragazzi, anziani, famiglie in uno dei momenti peggiori anche dal punto di vista reddituale: non tutti possono permettersi di acquistare libri» ci spiega. «Nell’autunno del 2022 ho scritto una pec al Comune con alcune proposte, invitando un gruppo di amici e conoscenti a fare altrettanto. Ora ho pensato di allargare la platea usando i social. E la risposta ancora una volta c’è stata. La nostra proposta è affrontare l’emergenza per quello che è: un’emergenza. Chiediamo locali agibili, anche se provvisori, in cui allestire una sala lettura e scaffali per accogliere almeno una parte dei libri della biblioteca. Un presidio temporaneo, da gestire insieme, volontari e Comune, fino a quando ce ne sarà bisogno. Se necessario, possiamo portare i libri chiesti in prestito a domicilio, come si fa ormai con tutto. A mio modo di vedere dobbiamo paragonare questo servizio a una ‘mensa’ cittadina: leggere, come il cibo, è un bisogno primario e va soddisfatto. Deve arrivare un segnale forte sull’importanza di questo servizio».
Per maggiori informazioni
https://nuotolibero.substack.com/p/senza-biblioteche-orfani-del-terzo
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