Lo Zibaldone
Siamo le nostre mani
Talvolta la cronaca apre spazi per una riflessione profonda sul senso del vivere. È accaduto infatti per la storia del giovane capoverdiano Willy Monteiro Duarte e della sua morte, avvenuta il 6 settembre 2020 a Colleferro, vicino Roma, a soli 21 anni, per mano di giovani poco più grandi di lui, a causa di una rissa. Sì, una rissa. Basta questa “causa” per fermare una vita? Se lo sono chiesto a voce alta il settore Giovani di Azione cattolica che in Siamo le nostre mani (a cura di Luisa Alfarano e Michele tridente, con i contributi di Caterina Donato, Tommaso Sereni e Gianluca Zurra), descrivono le emozioni e le successive riflessioni scaturite dal fatto di cronaca. La decisione di scrivere il libro nasce infatti da quei fatti drammatici, da quella vita spezzata, per ricordare a tutti che non possiamo dirci estranei quando la violenza riesce a vincere sul bene. Umanità o estraneità, convivenza o conflittualità: sono alternative rispetto alle quali non esistono schieramenti che si possano dare per scontati. Sta a noi decidere da che parte stare e per cosa impegnarci. Possiamo scegliere l’accoglienza e la fraternità, e aiutare gli altri a fare lo stesso, partendo dalle nostre mani e dall’amore che ciascuno di noi può mettere in circolo. Ecco: le mani: ripartire da qui: da mani che sanno aprirsi all’Altro e che sanno abbracciare. E non uccidere. Si può fare.
Siamo le nostre mani
A cura di Luisa Alfarano e Michele Tridente
coi contributi di Caterina Donato, Tommaso Sereni, Gianluca Zurra
Editrice Ave
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