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Premio internazionale della poesia civile al polacco Zagajewski
Dal 23 al 27 ottobre, con anteprima a Milano la 15a edizione del festival internazionale con il poeta polacco premiato alla carriera giovedì sera 24 con distribuzione omaggio del suo nuovo libro Prova a cantare il mondo storpiato (Interlinea) a cura di Valentina Parisi. In programma conferenze, reading, aperitivo in musica, il premio Brassens dedicato al padre italiano del rap Frankie hi-nrg mc e uno spettacolo contro la violenza sulle donne. Tra gli ospiti Maurizio Cucchi, Franco Buffoni, Enrico Palandri, Ambrogio Borsani e Roberto Piumini che legge dalla sua nuova traduzione del Macbeth.
In programma conferenze, reading, aperitivo in musica, il premio Brassens dedicato al padre italiano del rap Frankie hi-nrg mc e uno spettacolo contro la violenza sulle donne. Tra gli ospiti Maurizio Cucchi, Franco Buffoni, Enrico Palandri, Ambrogio Borsani e Roberto Piumini che legge dalla sua nuova traduzione del Macbeth.
Il Festival internazionale di poesia civile di Vercelli, ammesso alla UNESCO’s World Poetry Directory, ha premiato nelle passate edizioni il siriano dissidente Faraj Bayrakdar, la poetessa-biologa Katherine Larson, la candidata Nobel Márcia Theóphilo, l’angry poet Tony Harrison, Lambert Schlechter e Ryszard Krynicki, fra gli altri, e ha deciso di premiare nell’edizione 2019 il poeta Adam Zagajewski, che giovedì 24 ottobre alle ore 11 incontrerà a Vercelli gli studenti dell’Istituto Lagrangia.
Anche quest’anno il festival di poesia civile fa emergere, attraverso il linguaggio universale dei versi, temi scottanti e civili, dalla violenza sulle donne alle armi di guerra, mettendo al centro le giovani generazioni, dalla scuola primaria all’università e premiando i migliori giovani poeti italiani.
Aggiornamenti e info sul sito www.poesiacivile.com.
Il poeta premiato
Adam Zagajewski: Derek Walcott ha definito la sua poesia «voce sommessa sullo sfondo delle immense devastazioni di un secolo osceno, più intima di quella di Auden, non meno cosmopolita di quelle di Milosz, Celan, Brodskij». Adam Zagajewski è nato nel 1945 a Leopoli, città che ha lasciato quell’anno stesso insieme alla sua famiglia, espulsa dai sovietici che se ne erano impadroniti nel 1944. Cresciuto a Gliwice, Slesia, e cioè in quei territori tedeschi che nel dopoguerra furono annessi alla Repubblica Popolare di Polonia, Zagajewski ha studiato psicologia e filosofia all’università Jagellonica di Cracovia, diventando ben presto uno dei protagonisti della corrente “Nowa Fala” o “Generazione del ’68”, che riuniva i giovani poeti più critici nei confronti del regime. Pubblica la sua prima raccolta, Komunikat nel 1972. Nel 1975 è tra i firmatari della Lettera dei 59, sottoscritta da sessantasei intellettuali polacchi per protestare contro l’introduzione nella Costituzione di paragrafi riguardanti l’alleanza con l’Unione Sovietica e il ruolo-guida del Partito Operaio Unificato Polacco. Dopo aver vissuto a lungo all’estero, prima a Berlino e poi a Parigi, è tornato a risiedere a Cracovia nel 2002. Insignito del Neustadt International Prize for Literature (2004), del premio Heinrich Mann (2015) e del premio Principessa delle Asturie (2017), insegna da anni all’università di Chicago. In Italia Adelphi ha pubblicato una raccolta di prose, Tradimento (2007, a cura di L. Bernardini, traduzione di V. Parisi), e Dalla vita degli oggetti, un’ampia scelta dalla sua produzione poetica a cura di Krystyna Jaworska (2012).
Dalla quarta di copertina di Prova a cantare il mondo storpiato (Interlinea, in uscita a novembre): «Ma noi siamo vivi, / colmi di memoria e ragione» è la risposta di Adam Zagajewski ai drammi della storia e alla spersonalizzazione della società attuale, collocando sotto la sua lente d’ingrandimento piccoli particolari quotidiani molto rivelatori: così le ombre dei turisti sulla tomba di brecht sembrano quelle degli informatori della stasi che lo pedinavano da vivo e la gatta di Ruth, ignara di essere ebrea come la sua padrona, di notte dal ghetto torna sempre alla parte ariana. Per l’autore di quest’antologia, che affronta la shoah come l’11 settembre ma anche gli ex paradisi naturali fagocitati dal turismo di massa, resta lo spaesamento dei «poeti, invisibili come minatori, nascosti sottoterra» che «costruiscono per noi una casa», quella della consapevolezza civile di dover essere vivi e vigili «e talvolta particolarmente orgogliosi, / perché in noi grida il futuro / e quel balbettio ci fa umani».
Gli eventi in programma
Giovedì 24 ottobre alle 10 nell’Aula magna dell’Istituto Comprensivo Ferraris l’incontro “Dietro la maschera: i colori della vita” permette all’artista Cinzia Ghigliano, autrice di La bambina mascherata (Le rane), di mostrare ai più piccoli la forza e la poesia dei colori, per iniziare ad apprezzare l’arte e la poesia. Il festival avrà anche una tappa a Novara, alle 18 alla Biblioteca Civica Negroni, con “La Bottega di poesia” della rubrica di “Repubblica” a cura di Maurizio Cucchi, autore di Sindrome del distacco e tregua (Mondadori), prima dell’evento centrale della premiazione di Zagajewski a Vercelli. Venerdì 25 ottobre alle 10,30 all’IIS Cavour è previsto l’incontro “Verso l’infinito e oltre: Leopardi secondo uno scrittore d’oggi” con Enrico Palandri, autore di Verso l’infinito (Bompiani); alle 11 in Rettorato UPO di via Duomo, lezione magistrale di Carla Pomaré, dell’Università del Piemonte Orientale, agli studenti degli istituti superiori, con Giusi Baldissone. E alle 15 alla Biblioteca Civica di via Ferraris 95 lectio di Daniela Marcheschi con una riflessione a partire da Antologia di poeti contemporanei. Tradizioni e innovazione in Italia (Mursia), con inaugurazione dello “Spazio poesia” a cura del festival e dell’associazione Il Ponte, con saluto di Giovanna Baucero e Renato Bianco. Alle ore 16,30 nella stessa sede si tiene il Premio di traduzione di poesia civile inedita in Italia riservato agli studenti universitari a cura dei docenti dei corsi di laurea in Lingue e letterature straniere moderne dell’Università del Piemonte Orientale in collaborazione con l’Université de Savoie (Chambéry); presenta Andrea Baldissera. Alle ore 18 alla Libreria Mondadori, aperitivo con Macbeth: reading in musica con Roberto Piumini che legge dalla sua nuova traduzione della tragedia di Shakespeare, con musica di Lorenzo Michele Pucci alla chitarra e mostra di tavole di Salvador Dalí per il Macbeth. Alle 21 all’Officina Teatrale degli Anacoleti è in cartellone Volo, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Francesca Brizzolara.
Sabato 26 ottobre alle ore 11 alla Libreria Mondadori, “Il mondo in una stanza. Ricordo di una poetessa appartata” con proiezione del docufilm su Piera Oppezzo di Luciano Martinengo con dibattito, presente Maria Pia Quintavalla. Alle ore 12,15 nella stessa sede “Omaggio ad Alda Merini” con letture e ricordi nel decimo anniversario della morte della poetessa dei Navigli, con Ambrogio Borsani, curatore di Il suono dell’ombra (Mondadori), letture di Anna Jacassi e Mario Sgotto dall’antologia e da Confusione di stelle (Einaudi), segue aperitivo poetico. Alle 17 al Museo Leone, in via Verdi 30, “Premio Lyra giovani” con reading di nuove voci della poesia italiana selezionate da Franco Buffoni con la presenza, tra gli altri, di Maria Borio, Marco Corsi, Tommaso Di Dio, Stefano Pini, Samir Galal Mohammed; presenta Franco Buffoni, presiede e premia Luigi Di Meglio. Nella stessa sede alle 18,30 “AfroWomenPoetry”, voci dal Continente Nero con reading di autrici africane in video presentate da Antonella Sinopoli. Infine risotto finale in onore dei poeti.
Domenica 27 ottobre alle 12 alla Libreria Mondadori, un evento su “Violenze sulle donne in guerra: la denuncia della poesia” con testimonianza in poesia di Mariastella Eisenberg autrice di Stupro di guerra con intervento di Luigi Bobba. E alle ore 21 finale del festival al Teatro Civico di Vercelli con il Premio Brassens 2019 con “Faccio la mia cosa”: incontro con Frankie hi-nrg mc, con Gian Luigi Carlone. Sarà consegnato il premio a Frankie hi-nrg mc, padre italiano del rap come poesia civile in musica.
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