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Parolario – XXIV EDIZIONE: Follia!

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“La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d’essere.” (Franco Basaglia, “Che cos’è la Psichiatria”, Baldini Castoldi 1967)

 

Cent’anni fa a Venezia nasceva Franco Basaglia, promotore della riforma psichiatrica in Italia e responsabile della presa di coscienza collettiva di una verità scomoda, eppure innegabile: la follia, in quanto condizione umana, è presente in noi come lo è la ragione. A partire dal 1978 la “Legge Basaglia” a lui ispirata – la quale prevedeva la chiusura dei manicomi – ebbe forte impatto anche su Como, dove dal 1882 era in funzione il grande ospedale psichiatrico provinciale.

 

Sulla scorta di queste premesse, l’Associazione culturale Parolario dedica al tema della FOLLIA il Festival letterario Parolario 2024, giunto alla XXIV edizione.

Da martedì 4 a domenica 9 giugno a Como e da venerdì 14 a lunedi 17 giugno a Cernobbio, la FOLLIA sarà dunque oggetto di presentazioni librarie, incontri, dibattiti, visite che ne approfondiranno gli aspetti medico-psichiatrici, psicoanalitici, sociali e, soprattutto, i risvolti letterari, poetici, filosofici, artistici, tecnologici. Fin dai tempi di Aristotele, infatti, si dice che genio e follia abbiano molto in comune, o che addirittura si confondano. Dopotutto, cos’è il processo creativo, se non il frutto di una deviazione assolutamente personale dai canoni di pensiero, dalle consuetudini di interpretazione della realtà, dai paradigmi di azione? Certo è che, anche in questa edizione, Parolario rimarrà fedele alla sua missione: promuovere il libro e la lettura, divulgare informazioni e opinioni, raccontare storie, fornire spunti di riflessione, il tutto all’insegna del piacere di incontrarsi e di intrattenere con intelligenza.

 

I LUOGHI

 

La prima parte del Festival, in programma a Como dal 4 al 9 giugno, si svolgerà principalmente in piazza Pier Amato Perretta. In posizione strategica tra centro storico e lago, la piazza è stata recentemente pedonalizzata proprio per ospitare manifestazioni culturali e ricreative. Non mancherà una doverosa incursione nel parco dell’ex ospedale psichiatrico San Martino e un appuntamento in Pinacoteca civica in occasione della mostra “Voci dal paesaggio nordico”.

Dal 14 al 17 giugno, la seconda parte del Festival Parolario, sarà dedicata alla “FOLLIA nell’arte” e troverà appropriata collocazione a Cernobbio presso Villa Bernasconi (Largo Alfredo Campanini), una delle più significative realizzazioni italiane in stile Liberty, oggi conosciuta come “la casa che parla” in quanto sede di un Museo ipertecnologico che mette l’edificio in dialogo con i visitatori.

 

A partire dal 10 maggio e fino al 17 giugno Villa Bernasconi sarà anche teatro della mostra “Una stanza per Francisco Goya: il sonno della ragione”.

In esposizione nove incisioni del pittore spagnolo Francisco José de Goya y Lucientes, le quali rappresentano comportamenti che l’uomo assume quando perde il lume della ragione: vizi e follie della società a cavallo tra Settecento e Ottocento che non sono poi molto distanti da quelli contemporanei. Le riflessioni suscitate dalla visita alla mostra, dunque, possono considerarsi un’introduzione e un completamento al tema del Festival.

In chiusura della mostra sarà possibile partecipare a una visita guidata a cura dello storico e critico d’arte Luigi Cavadini.

 

LE VOCI E I LIBRI

 

PAGINE E CURA

 

Molti gli ospiti che parteciperanno a Parolario 2024, a cominciare dalla psicologa Alberta Basaglia, figlia di Franco e autrice de “Le nuvole di Picasso” (Feltrinelli, 2024 nuova edizione arricchita; la prima risale al 2014), in cui racconta la sua esperienza di bambina nella storia del manicomio liberato. Si confronterà con lei Marica Setaro, ricercatrice e curatrice del volume “Fare l’impossibile. Ragionando di psichiatria e potere” (Donzelli, 2024), il quale raccoglie tre interventi inediti di Franco Basaglia, testimonianze del suo lavoro dei primi anni Settanta. Con loro ci sarà Giulietta Raccanelli, giornalista e coautrice del libro “Le nuvole di Picasso”.

 

Una delle figure che contribuirono alla battaglia dello psichiatra per la chiusura dei manicomi fu il fotografo Gianni Berengo Gardin che, con la collega Carla Cerati, documentò le condizioni disumane degli internati. Berengo Gardin porterà a Parolario la nuova edizione del volume “Morire di classe” (Il Saggiatore, 2024), che contiene quegli scatti in bianco e nero intervallati da testi scelti da Basaglia e dalla moglie Franca Ongaro: un potente invito a non annientare ma a recuperare gli esclusi.

 

Alla domanda se sia possibile arginare la sofferenza psichica risponderà Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, con il saggio “I confini del dolore” (Raffaello Cortina Editore, 2024), nel quale intreccia la figura biblica di Giobbe – un uomo giusto che si interroga sul perché delle disgrazie che lo colpiscono – con le vicende di alcune donne in analisi.

 

Nell’incontro “Stare bene e malattia mentale. Nuovi equilibri e identità” la filosofa della medicina Elisabetta Lalumera, autrice del saggio “Stare bene. Un’analisi filosofica” (Il Mulino, 2023), proporrà un percorso interdisciplinare su salute, benessere e qualità della vita, formulando il suggerimento di tenere separati i primi due concetti al fine di evitare la medicalizzazione di tutta la vita umana.

 

PAGINE E GIOVANI

 

Il termine follia ricorre quotidianamente nella cronaca, spesso riferito alle aggressioni di famigliari o insegnanti da parte di giovanissimi. Proprio sui disagi dei ragazzi e sui compiti degli adulti si focalizzerà Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva: prendendo spunto dal suo ultimo libro “Allenare alla vita” (Mondadori, 2024). Nella chiacchierata intitolata “Dove ci siamo persi? Perché e come rifondare l’autorevolezza educativa” illustrerà i dieci principi necessari per ritornare a essere adulti autorevoli. «Siamo la generazione di genitori che più si è data da fare per crescere figli felici», afferma Pellai. «Eppure in questo momento, i dati di ricerca ci dicono che gli adolescenti stanno facendo fatica, come mai prima, a conquistare sicurezza e fiducia nella vita e nelle relazioni con gli altri, tanto da essere stati definiti “la generazione ansiosa”. Che cosa è successo? Quali sono i falsi miti che si sono impossessati nella relazione educativa impedendo a noi genitori di crescere figli realmente allenati alla vita?».

 

Il padre e la madre di Ibrahima Rana Dia non hanno avuto molto tempo per allenarlo ad alcunché: sono stati uccisi quando il bambino aveva nove anni. “Volevo diventare grande subito” (Dominioni Editore, 2024), l’opera più recente del giornalista e scrittore Mario Schiani, narra le sue traversie: dieci anni in Africa tra parenti crudeli, minatori, estremisti islamici, sfruttatori, trafficanti di droga, fino al viaggio verso l’Italia. “Ibu”, che si è saputo destreggiare con straordinaria lucidità fra queste follie, oggi ha 27 anni e risiede in Liguria come immigrato regolare. Sarà al Festival con Schiani per un dialogo di sicuro impatto emotivo.

 

Con la scrittrice Pina Ligas e il suo “Anime sperse” (iacobellieditore, 2023) si tornerà all’Italia post-unitaria, per scoprire la storia di una ragazzina “imperfetta”, segregata dalla famiglia perché nata con un piede torto e affetta da epilessia. Una protagonista determinata che, come “Ibu”, riuscirà a liberarsi dalle costrizioni e a trovare il proprio posto nel mondo.

 

PAGINE E SOFFERENZA

 

Diversi protagonisti della letteratura novecentesca furono toccati dalla malattia mentale fin da ragazzi. Di Dino Campana, che concluse in manicomio la sua esistenza di sofferenza ed emarginazione, Parolario ospiterà il massimo esperto, l’italianista Gianni Turchetta, autore di “Vita oscura e luminosa di Dino Campana, poeta” (Bompiani, 2020). Nell’incontro dal titolo “Sui confini del silenzio: la poesia di Dino Campana tra follia e filologia”, lo studioso si occuperà dei “Canti Orfici”, opera che ha ancora molto da dire al nostro presente.

 

L’inglese Virginia Woolf, l’americana Sylvia Plath e la “nostra” Alda Merini (suo padre era nativo di Brunate) saranno celebrate in “Lievi come farfalle forti come tigri. Parole e musica per raccontare Virginia, Sylvia e Alda; Elisabeth, Germaine e Barbara”, dove le ultime tre sono le compositrici Elisabeth Jaquet de la Guerre, Germaine Tailleferre e Barbara Heller. Saliranno sul palco le autrici dello spettacolo e performer Mariateresa Lietti, musicista e violinista, specializzata in didattica strumentale in ottica inclusiva e in ricerca nell’ambito della composizione femminile, e Cristina Quadrio, burattinaia, novellatrice, animatrice teatrale, conduttrice di laboratori teatrali e artistici per tutte le età. «Come in un arazzo, note e parole si annoderanno dando vita a un ritratto collettivo tutto al femminile», anticipano Lietti e Quadrio, «dove grazia e forza giocheranno fra loro cercando e inseguendo libertà».

 

La poetessa milanese, scomparsa nel 2009, sarà ricordata anche in “Alda Merini: la storia di un’amicizia” da Alberto Casiraghy, editore-poeta, papà della Pulcinoelefante, casa editrice che dal 1982 stampa “librini” (il copyright è proprio di Merini, amica, musa e tanto altro di Casiraghy) che sono la gioia di collezionisti, bibliofili e cultori della carta stampata d’arte.

 

PAGINE E ARTE

 

Vennero inizialmente additati come folli gli intellettuali, gli artisti e le altre personalità anticonvenzionali che all’inizio del Novecento si insediarono sulle colline sopra Ascona, in Canton Ticino, dando vita alla comunità utopistica del Monte Verità. Nicoletta Mongini, responsabile cultura della Fondazione Monte Verità e co-curatrice del volume “Monte Verità. Back to Nature” (Lindau, 2022) parlerà di questa esperienza, che ha anticipato in modo profetico temi oggi vitali, fra ecologia dell’abitare ed ecologia dell’anima.

 

Con il racconto-spettacolo “Le trame della follia. L’arte di Vincent Van Gogh”, il critico d’arte e componente dell’Assemblea della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO Sergio Gaddi metterà al centro della scena il genio di Vincent Van Gogh, alla luce del suo rapporto con il disagio mentale. Van Gogh fu artista di estrema sensibilità e dalla vita tormentata. Celeberrimi i suoi attacchi di furore, il lungo ricovero nell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy-de-Provence, l’episodio dell’orecchio tagliato, così come la decisione di togliersi la vita a soli trentasette anni, con un colpo di pistola nei campi di Auvers-sur-Oise.

 

PAGINE E TERRITORIO

 

Tornando sul Lario, ecco gli eventi strettamente legati al territorio e alle sue personalità.

Diversi appuntamenti verteranno sull’ex ospedale psichiatrico San Martino, aperto nel 1882 sulla collina omonima a due passi dal cuore di Como e chiuso definitivamente solo nel 1999. In “Voci dal San Martino. Riappropriarsi di un luogo attraverso la sua memoria” dialogheranno lo scrittore lecchese Mattia Conti, autore del romanzo “Di sangue e di ghiaccio” (Solferino, 2018) ambientato a fine Ottocento tra la Lecco contadina e la “pazzeria” di Como, per il quale ha condotto ricerche negli archivi delle cartelle cliniche del San Martino; Giorgio Costanzo, presidente dell’organizzazione di volontariato culturale Iubilantes, che parlerà del sito dal punto di vista storico, architettonico e ambientale; il poeta dialettale Vito Trombetta, che racconterà le esperienze dei laboratori di scrittura e del “Bosco delle parole dimenticate”, un betulleto che ospita frammenti di tavole di legno da barche lariane, su cui sono incisi pensieri ispirati al silenzio scritti dagli ultimi ex degenti. Parteciperà all’evento anche il musicista e poeta “laghée” Davide Bernasconi in arte Davide Van de Sfroos, portando il suo impegno verso le persone fragili, iniziato con i laboratori dedicati ad alcuni pazienti psichiatrici in fase di dismissione e mai interrotto.

 

L’occasione per visitare il grande parco sarà fornita dalla passeggiata creativa “Locas Mujeres – Poetesse folli d’amore” organizzata dall’associazione Sentiero dei Sogni in ricordo di Alda Merini, Gabriela Mistral e delle donne del San Martino. Conduzione e narrazione saranno affidate al giornalista, poeta e scrittore Pietro Berra; interventi e letture a Mattia Conti, Vito Trombetta e Mirna Ortiz, poetessa cilena di adozione comasca.

 

Un punto di riferimento imprescindibile per il territorio è l’associazione di promozione sociale Oltre il Giardino, nata all’interno del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze di Como. Dal 2010 – grazie a una redazione composta da utenti del Centro Diurno e da volontari, con sede presso l’ex ospedale psichiatrico – pubblica il magazine illustrato “Oltre il giardino”. A Parolario interverrà Gin Angri, fotografo e direttore della rivista, per presentare l’ultimo numero nel quale i redattori raccontano le proprie esperienze di vita e le strade che hanno percorso, ispirati dal testo della canzone “My Way”.

Infine, con Marco Guggiari, si parlerà di Don Aldo Fortunato, sacerdote e fondatore delle comunità terapeutiche dell’Arca di Como rivolte a persone con problemi di dipendenza e di disagio giovanile. «.. Don Aldo come i grandi visionari della storia, non è stato immediatamente riconosciuto nella sua dimensione profetica. Aveva maturato la consapevolezza di una Chiesa che richiedeva con urgenza una presenza missionaria ‘fuori le mura’ del tempio. È la cosiddetta ‘Chiesa in uscita’ di papa Francesco, al contatto vivo con la gente di oggi, con problemi e ferite laceranti, in un ambiente plurale, per lo più scristianizzato, con tanti modi diversi di interpretare la vita e con molte persone che si sono allontanate dalla Chiesa o si sentono escluse.» (dalla prefazione del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni del libro di Guggiari “Don Aldo Fortunato. Il prete costruttore. Il fondatore di Arca di Como raccontato dai testimoni delle sue opere”)

 

PAGINE E CREATIVITÀ

 

Villa Bernasconi a Cernobbio farà da cornice alla conversazione “Che pazzia! Mode e follia ieri e oggi” di tre esperte comasche: Francina Chiara, storica del tessuto e della moda; Serena Brivio, giornalista di moda e di costume; Marina Nelli, consulente delle più prestigiose griffe stilistiche nel settore moda e maggiore specialista italiana di colore.

Medesimo luogo per l’incontro con la costumista Franca Squarciapino, vedova del geniale scenografo erbese Ezio Frigerio, del quale, insieme a Basilio Luoni e Paolo Aquilini, rievocherà la lunga e luminosa carriera partendo dal libro “Io sono un mago. Quasi un’autobiografia di un grande scenografo” (Baldini + Castoldi, 2021).

 

Ulteriori approfondimenti sulla relazione tra pensiero eccentrico e creatività saranno dati dal medico e neurobiologo Lamberto Maffei con il suo lavoro più recente, “Solo i folli cambieranno il mondo. Arte e pazzia” (Il Mulino, 2023), nel quale afferma che «il folle fugge dal pensiero cristallizzato per vivere in un futuro diverso e apre strade che solo più tardi saranno percorse con naturalezza anche dai cosiddetti normali». E chi meglio di due esploratori per parlare di apertura di nuove strade? Uno sarà il geografo Franco Michieli, che nell’autobiografia “Le vie invisibili. Senza traccia nell’immensità del Nord” (Ponte alle Grazie, 2024) ripercorre la sua quarantennale avventura senza ausili tecnologici – neppure per l’orientamento – tra i fiordi, gli altopiani e le montagne del Grande Nord. Ci porterà ancora più lontano Umberto Guidoni, astrofisico e astronauta, con “Sfidare lo spazio. Un astronauta racconta l’esplorazione del cosmo” (Mursia, 2024), nel quale prevede che «entro la fine di questo secolo (…) l’umanità diventerà una vera specie interplanetaria».

 

La presentazione del libro “Anime creative. Da Prometeo a Steve Jobs” (Il Mulino, 2024) del sociologo dell’economia Paolo Perulli sarà l’occasione per compiere un viaggio nel tempo e nello spazio al seguito della creatività che, procedendo per salti, ha dato forma al mondo. Punto di arrivo: la nostra epoca della conoscenza, che appare l’età dei creativi ma in realtà ne vede la crisi.

 

PAGINE E ORIZZONTI

 

Se fosse ancora tra noi, Piero Angela indagherebbe di certo questi recentissimi sviluppi a beneficio del suo pubblico. Parolario gli rende omaggio con Massimo Polidoro, anch’egli giornalista e divulgatore scientifico, suo intervistatore ne “La meraviglia del tutto” (Mondadori, 2024), un memoir postumo nel quale scopriamo che Angela conservava «le lettere più folli» ricevute dagli spettatori e fu capace di decisioni «folli ma bellissime» come quella di sposarsi.

 

Di filosofia discuterà il giornalista Paolo Pagani, che ne “In cammino con Walter Benjamin. Il naufragio di un genio e le idee della sua epoca” (Neri Pozza, 2024) fa rivivere una delle figure intellettuali più originali, inclassificabili e poliedriche del Novecento: il filosofo ebreo Benjamin, viaggiatore instancabile morto suicida per sottrarsi ai nazisti. La fuga dall’insensatezza delle leggi razziali del Terzo Reich è materia anche della narrazione autobiografica di Piero Dorfles, giornalista e critico letterario, intitolata “Chiassovezzano. Una casa e una famiglia temeraria in tempo di guerra” (Bompiani, 2024). Al centro del libro, le vicissitudini dei Dörfles (questo il loro cognome originario) quando, subito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si rifugiarono nella tenuta di famiglia in Toscana. Là furono protetti dagli abitanti del paese: una storia a lieto fine, a differenza di quella di Benjamin.

 

Con Raphael Ebgi, storico della filosofia e autore di “Sette. Le avventure di un simbolo” (Il Mulino, 2024) si avrà l’opportunità di conoscere la dimensione inconscia di un numero che incanta la mente, permea la natura e la vita e ricorre sia nella spiritualità sia nelle opere più perfette dell’uomo, arrivando a scoprire come questa dimensione possa orientarci nella quotidianità.

 

PAGINE E PENTAGRAMMI

 

La sera dell’8 giugno a Como l’arpa di Floraleda Sacchi esplorerà “La Follia” attraverso brani di Johann Sebastian Bach, Ryūichi Sakamoto, Jóhann Jóhannsson.

Nell’evento conclusivo di Parolario a Cernobbio, fissato per il 17 giugno, il giovane violinista Tiziano Giudice e la soprano Ivanna Speranza eseguiranno brani di Angelo Corelli, Niccolò Paganini, Johann Sebastian Bach e Vincenzo Bellini.

 

 

 

 

PAGINE E LABORATORI

 

Si divideranno equamente tra le due sedi di Como e Cernobbio le quattro repliche del laboratorio artistico/creativo per bambine e bambini “Liberi tutti con Marco Cavallo” condotto da Marta Stoppa e Cristina Quadrio, animattrici da sempre “pazze per l’arte-bambina”. Il racconto animato della storia di Marco Cavallo – fantastico destriero blu di cartapesta nato nel 1973 nei laboratori artistici voluti da Franco Basaglia nel manicomio di Trieste – sarà lo stimolo per i giovani partecipanti che, con cartoni, forbici, colori e colla, creeranno strani animali e insoliti personaggi. Questi esseri fuori dal comune formeranno un magnifico girotondo di mirabilia, di creazioni personalissime, al di là di ogni stereotipo e di ogni limite realistico. Opere scaturite dall’invenzione, dalla testa e dal cuore di tutte le bambine e i bambini uniti nel lavorare con pazza gioia e allegrezza piena.

 

La ventiquattresima edizione di Parolario ha il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Como, Fondazione Alessandro Volta, Ordine dei Medici della Provincia di Como; il patrocinio e il contributo di Città di Cernobbio e Villa Bernasconi, CCIAA Como Lecco; il sostegno di Acinque, BCC Cantù, Fondazione Cariplo,  Confindustria,  Comoassicura, Tessabit; il contributo tecnico di Clerici auto, Cip Garden, Lariohotels, Sicuritalia,  Valverde; la collaborazione di Amadeus Arte, Arte&Arte, Libreria Feltrinelli, Sentiero dei sogni.

Media partner La Provincia, L’Ordine, Ciacomo radio.

 

Partner solidale per il 2024 sarà la Società Cooperativa Sociale AGORÀ 97, che opera nell’Olgiatese con cinque Comunità Residenziali per minori e disabili adulti. In particolare, la Cooperativa ha fondato e gestisce “Casa 4 Venti” a Valmorea, dedicata ad adulti con malattia mentale. Le Comunità di AGORÀ 97 sono concepite e organizzate come Case e si caratterizzano per il clima famigliare e l’atmosfera di accoglienza, di rispetto reciproco, di ascolto e di attenzione costante ai bisogni materiali ed emozionali delle singole persone.

 

Partecipazione gratuita a tutti gli eventi ad esclusione del concerto del 17 giugno a Villa Bernasconi.

 

Informazioni e contatti

www.parolario.it

Fb e instagram parolairo

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