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Neanche gli Dei

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Debutta a Cagliari  Neanche gli Dei, il festival letterario e di incontri che da oggi (giovedì 18 novembre) a domenica 21 vivrà la sua prima edizione al Palazzo Siotto, al civico 114 di via dei Genovesi, nel cuore del quartiere storico di Castello. Ideazione e organizzazione sono della cooperativa Vox Day, sodalizio “storico” nel panorama della musica in Sardegna, che espande così il raggio della sua attività culturale: «Con questa iniziativa – spiegano gli organizzatori – inauguriamo un nuovo spazio dedicato a quei contenuti che fino a oggi abbiamo proposto solo parzialmente nei programmi del Karel Music Expo, il “festival delle culture resistenti” che organizziamo da quindici anni; un nuovo spazio dove proporre occasioni di confronto dialettico e interazione tra linguaggi affini».

Sotto il titolo “Voci e parole oltre il confine”, questa prima edizione di Neanche gli Dei (il nome è preso in prestito dal romanzo di fantascienza di Isaac Asimov “The Gods Themselves”, del 1972) spazierà dunque dalla letteratura all’economia, dal sociale alla psicologia, alla musica, attraverso incontri e contributi di ospiti provenienti da ambiti culturali differenti: Antonella Gregorio, Claudia Caredda e Giorgio Binnella con i rispettivi romanzi, la regista e autrice teatrale Patrizia Viglino, la fisica Giuliana Conforto, l’economista Nino Galloni; si parlerà di net economy con Gianluca Dettori, Nicola Grauso, Renato Soru e Walter Sorrentino; musica e poesia si intrecceranno invece con Luca Pakarov e Pierpaolo Capovilla, mentre Giacomo Serreli, Claudio Loi, Riccardo Frau, Francesco Peddoni e Andrea Murgia ripercorreranno la scena musicale sarda degli ultimi quarant’anni attraverso i loro diversi lavori di documentazione.

  • Si comincia domani, giovedì 18 novembre: “Sotto la stessa luna”

Il palinsesto di ciascuna delle quattro serate al Palazzo Siotto si riconosce nel segno di un tema specifico, evocato da un titolo di volta in volta diverso. “Sotto la stessa luna” è quello della serata inaugurale di domani, giovedì 18: l’astro d’argento come simbolo della grande Madre, espressione di una sensibilità libera da vincoli e stereotipi, figura archetipica che include le diverse declinazioni di una femminilità multiforme, capace di caratterizzare qualsiasi scenario narrativo e affrancarsi degli stereotipi di genere. Ad accompagnare il pubblico in questa serata inaugurale, sotto la conduzione di Rita Atzeri (attrice, autrice, regista e direttore artistico della storica compagnia cagliaritana Il Crogiuolo), saranno Antonella Gregorio, Claudia Caredda e Patrizia Viglino: tre autrici per altrettanti territori emotivi che mescolano intime confessioni tra memorie ancestrali, incontri straordinari e percorsi generazionali, attraverso una visione personale che trascende la linearità di un mondo sempre più distante dalla purezza del cuore.

Protagonista del primo appuntamento, alle 18, Antonella Gregorio con il suo “Il destino dell’amore” (Le Lune, 2020), esordio letterario autobiografico nato dall’esperienza di “rinascita” che ha vissuto dopo il risveglio dallo stato di coma. Nativa di Rovigo, ma trapiantata prestissimo in Sardegna, l’autrice ne parlerà in una chiacchierata con Luca Fiscariello (anche lui reduce dal debutto col romanzo “I sogni dei bambini sono gratis”, edito lo scorso febbraio), accompagnata dalla lettura di pagine del libro affidate all’interpretazione di Rita Atzeri.

Altra opera d’esordio è quella firmata dalla seconda ospite della serata, Claudia Caredda, in agenda alle 19: “I fuochi di Sant’Elmo” (Scatole Parlanti, 2019) è un romanzo di formazione e avventurosa crescita personale, che ha ottenuto ottimi riscontri sia da parte del pubblico che della critica (Premio Bovio 2020, terzo al concorso nazionale “Il Delfino” 2019).

Regista, attrice e autrice teatrale, chiude la prima giornata Patrizia Viglino con il suo “Memorie di vento” (Edizioni Mousiké 2021), un racconto teatrale in forma di monologo narrativo ispirato al romanzo di Grazia Deledda “La Madre”, in un gioco di citazioni, di riferimenti al milieu arcaico, agli elementi naturalistici (con il vento vero protagonista) e alla spiritualità, sia religiosa che pagana.

  • Venerdì 19: “Le stagioni dell’anima”

“Le stagioni dell’anima” è il titolo che connota e suggerisce le coordinate entro cui si snoderà il programma di venerdì 19. Si entra in tema alle 18 con Giorgio Binnella, scrittore, sceneggiatore, docente di scrittura e presidente dell’associazione Creative Writers Italia: nel suo romanzo “Le ombre dentro” (Efesto, 2020), ambientato nell’Italia del secondo dopoguerra, il protagonista costruisce un prodigioso macchinario che afferma di essere in grado di sconfiggere le turbe psichiche.

Altre ombre, quelle della detenzione carceraria, saranno evocate nel proseguimento della serata: alle 19 il giornalista e scrittore Luca Pakarov (il Manifesto, Rolling Stone, CTRL, Linus, The Towner) e il musicista e cantante Pierpaolo Capovilla (One Dimensional Man, Teatro degli Orrori), dialogheranno su “Finché galera non ci separi”, una raccolta di poesie di Emidio Paolucci, detenuto nel carcere di Pescara, pubblicata due anni fa da Haze / Auditorium Edizioni su un libro corredato da un cd. Grazie a Luca Pakarov (sue la curatela e l’introduzione), che ha avviato il progetto dopo i primi contatti con l’autore, una ventina di queste poesie sono state lette e interpretate da Pierpaolo Capovilla e consegnate alle tracce del cd con musiche originali di Paki Zennaro. Un’opera con cui si entra simbolicamente in carcere, attraverso una narrazione che svela le solitudini, i rammarichi, le nostalgie, le ossessioni della detenzione. Capovilla ne proporrà la lettura di alcune pagine in chiusura di serata.

  • Sabato 20: “Il futuro inizia ieri”

La web economy e i modelli economici dell’ultimo Novecento, la molteplicità delle dimensioni temporali nascoste nell’unicità di un’intelligenza ancestrale, sono i filoni tematici in equilibrio tra passato recente e futuro prossimo intorno ai quali si svilupperà la serata di sabato 20 sotto il titolo “Il futuro inizia ieri”. Alle 17 si discuterà di origine e identità delle nuove frontiere digitali con Gianluca Dettori, un pioniere di Internet (oggi presidente e partner di Primomiglio SGR, società di venture capital tecnologico), autore del saggio “L’Italia nella Rete. Ascesa, caduta e resurrezione della Net Economy” (Solferino, 2021), in una chiacchierata con Walter Sorrentino, amministratore delegato della società editrice del quotidiano online SardiniaPost e del bimestrale cartaceo Sardinia Post Magazine. Interverranno all’incontro i due imprenditori sardi che tra i primi hanno intuito le potenzialità della rete: Nicola Grauso (con la creazione di Video On Line nel 1993) e Renato Soru (fondatore di Tiscali nel 1997).
Economista dal prestigioso curriculum, Nino Galloni è invece l’ospite in agenda alle 18.30. Nel suo recente saggio “L’Italia Tradita”, come suggerisce il sottotitolo “Economia, politica e moneta 1971-2021”, riassume i diversissimi modelli capitalistici che si sono avvicendati nell’arco degli ultimi cinquant’anni, di cui è stato non solo studioso ma anche testimone diretto per i suoi impegni nella pubblica amministrazione.

Studiosa dell’interconnessione tra libertà individuale e l’armonia collettiva, Giuliana Conforto traccerà in chiusura di serata, alle 20, le potenzialità del risveglio cerebrale collettivo e accompagnerà l’uditorio in un percorso articolato dal cosmo alla coscienza umana, nell’incontro che porta il titolo del suo libro del 2019, “Il risveglio e il gioco cosmico dell’uomo” (Uno Editori). Laureata in fisica, Conforto è stata docente di Meccanica Classica all’Università di Calabria, di Fisica Quantica all’Università dell’Aquila e insegnante al liceo. Si è occupata di astrofisica e di geofisica. La sua ricerca l’ha condotta ad attraversare i “confini” tra le varie discipline, arbitrari ma utili a indagare il dramma alla base della storia conosciuta, piena di tragedie e di incomprensioni reciproche, qual il predominio di pochi sui tanti. La causa profonda, secondo lei, è l’incapacità di usare in modo conscio la propria Mente Superiore, caduta in lungo sonno mortale. Con le sue ricerche, Giuliana Conforto ha compreso che non è solo una favola, ma una realtà che richiede un urgente salto di coscienza.

  • Domenica 21 gli ultimi appuntamenti: “Quarant’anni e non sentirli”

Un viaggio lungo quarant’anni tra le dinamiche, i percorsi, i protagonisti della musica indipendente isolana, dal 1980 a oggi: si presenta così la serata conclusiva di domenica 21, affidata al coordinamento di Giuseppe Pionca (tra i fondatori dell’etichetta discografica Desvelos Records, divulgatore culturale e collezionista di supporti fonografici, riviste e pubblicazioni di settore) ed emblematicamente intitolata “40 anni e non sentirli”. L’origine delle scene cittadine, il rapporto col territorio e le istituzioni, i successi e i protagonisti di una rivoluzione non troppo silenziosa saranno i temi trattati dagli ospiti dell’ultima serie di appuntamenti: Giacomo Serreli, Riccardo Frau, Claudio Loi, Andrea Murgia e Francesco Peddoni racconteranno le vicende di un modello alternativo alla grande discografia nazionale, generata da un risveglio generazionale che non si è ancora concluso.

Si comincia alle 17 con Riccardo Frau, che l’anno scorso ha pubblicato, per Alfa Editrice, il suo primo saggio musicale, “Vintage. Rock e dintorni nella Sassari degli anni ’80” (Alfa Editrice, 2020). Come suggerisce il titolo, il libro ripercorre uno dei periodi più intensi per la musica nel capoluogo turritano, che l’autore ebbe modo di vivere in prima persona come musicista: il racconto, in parte autobiografico, insieme alle testimonianze di alcuni dei protagonisti di quegli anni, offre una vista dettagliata non solo sul movimento musicale locale dell’epoca e sui suoi attori principali (musicisti, organizzatori, tecnici e case discografiche), ma anche sugli scorci di vita cittadina e giovanile di quel periodo.

Andrea Murgia e Francesco Peddoni, ospiti in scaletta alle 18, firmano rispettivamente soggetto e testi di Jukebox al Carbone”, il documentario del 2019 (regia di Daniele Arca) che racconta la scena musicale di Carbonia nata con il passaggio dalle miniere alle fabbriche nel Sulcis degli anni Sessanta. Un passaggio che portò nuova linfa per la città che troverà intorno al nascente polo industriale uno sviluppo economico. Generazioni di giovani iniziano a uscire e svagarsi, nascono i club e i locali d’incontro. Sullo sfondo delle loro vite, la musica rock che arriva da lontano ma inizia a essere suonata nelle cantine della città per poi uscire fuori, sui palcoscenici, alle feste, nelle prime radio libere. Jukebox al Carbone” racconta questa rivoluzione giovanile e il contesto che la produsse e che accompagnò almeno due generazioni fino al nuovo millennio.

Volto noto del giornalismo isolano, e tra i più attenti osservatori della scena musicale sarda, Giacomo Serreli è il protagonista del terzo appuntamento, in programma alle 19.30; nel suo “Boghes e sonos” ha analizzato l’evolversi della scena musicale in Sardegna dal 1960 a oggi, contemplando i vari stili espressivi e le epoche del loro sviluppo; edita dalla Fondazione Maria Carta, la corposa opera si articola in tre volumi con 1750 schede.

Altro prezioso e dettagliato lavoro di documentazione è quello consegnato da Claudio Loi, l’ospite che chiuderà la serata, alle pagine de “L’Isola dei dischi”, pubblicato nel 2008 da Aipsa Edizioni. Si tratta di un “Viaggio attraverso la produzione discografica in Sardegna”, come recita il sottotitolo, e che, come scrive Giacomo Serreli, autore dell’introduzione, “offre uno strumento utile a quanti volessero cimentarsi in una navigazione a largo raggio nel mare della musica prodotta in Sardegna; mettendo in mano una bussola precisa per orientarci anche verso il magmatico universo che esula da fraseggi e costruzioni musicali fedeli alla tradizione più pura. Perché questo è poi l’insegnamento che questa puntigliosa archiviazione ci detta: pur in presenza di un patrimonio etnomusicale unico e irripetibile, questa regione mostra maturità, creatività anche in ambiti espressivi che da quelle ‘radici’ sono lontanissimi”.
La prima edizione di Neanche gli Dei è organizzata dalla cooperativa Vox Day con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura).

L’ingresso a tutti gli appuntamenti del festival è gratuito, ma è consigliata la prenotazione tramite il link https://bit.ly/31BJBeR oppure contattando Vox Day al numero 070840345 o via mail all’indirizzo info@voxday.com. L’ingresso è aperto anche a chi fosse sprovvisto di green pass: si potrà infatti avere il proprio tampone rapido gratuito e certificato da personale sanitario qualificato all’ingresso del festival.

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