Connect with us

Premi e Concorsi

Nasce la prima edizione dei Premi Flaiano Poesia

Published

on

Nell’arco di trentanove anni, dal 1982 al 2021, seppure con alterna regolarità, i Premi Internazionali Flaiano fondati a Pescara da Edoardo Tiboni si sono distinti nel campo della poesia — oltre che della narrativa, del cinema, del teatro e della televisione — per il riconoscimento dato alla qualità di un’opera di un autore o un’autrice di versi. Sono stati per questo premiati alcuni dei poeti che insieme ad altri hanno segnato la storia della poesia nazionale e mondiale, quelli che possono a buon diritto considerarsi dei maestri, alcuni dei quali sono Carlo Betocchi, Maria Luisa Spaziani, Attilio Bertolucci, Piero Bigongiari, Seamus Heaney (il quale ha ricevuto il Flaiano prima di vincere il Nobel), Yves Bonnefoy, Lawrence Ferlinghetti, Derek Walcott, Adonis.

Ad oggi il timone dei Premi Internazionali Flaiano, nati nel 1973 per riproporre costantemente lo studio dell’opera di Ennio Flaiano, è passato a Carla Tiboni che quest’anno celebra la 50esima edizione. Proprio nell’ambito del 50esimo anniversario nasce la I edizione dei Premi Flaiano Poesia in collaborazione con il Centro di Poesia e altri Linguaggi. A tal proposito Luigi Colagreco, direttore del Centro di Poesia, come leggiamo dal comunicato stampa pervenutoci, commenta con sentita riconoscenza la neonata collaborazione: «Siamo felicissimi e onorati di essere stati coinvolti nell’organizzazione della prima edizione dei Premi Flaiano Poesia – dice lui –. Non posso che ringraziare l’avvocato Carla Tiboni, conosciuta per il tramite del poeta e giornalista Fabio Barone, e i Premi Internazionali Flaiano per averci chiamato a collaborare con loro. È senza dubbio un importante riconoscimento per il lavoro di promozione culturale svolto in questi anni dal nostro Centro di Poesia».

Carla Tiboni riflette con altrettanto sentimento sulla nascita di questo premio, ricordando anche il rapporto di Ennio Flaiano con la città che gli ha dato i natali: «“La poesia è una vita di scorta” diceva Flaiano, e l’istituzione di un premio di poesia in suo nome diventa l’occasione per ripercorrere la produzione più intima e partecipata del grande satiro malinconico. L’Abruzzo ha uno spazio cospicuo nella produzione poetica di Flaiano – sottolinea la presidentessa –, specie ne “La spirale tentatively” dove si apre ai ricordi di gioventù, poemetto nel quale scrive: “Tutta la mia vita trascorsa in queste mattine oziose/ ritorna in una vasta prospettiva assolta/ in un certo senso deserta e impraticabile/ e sovrastata da cieli preferibilmente d’infanzia,/ il mare della pineta di Pescara soprattutto…”. Ritorna alle estati pescaresi – continua lei –, ai ricordi più intimi e dolorosi. Mette da parte la corazza di cinismo e sarcasmo, il gusto dello sberleffo per aprire il cuore a quella sventura palesata in quel maledetto 1943: la malattia di Le-Lé, una ferita che non si rimarginerà mai, un senso di colpa che non riesce a esorcizzare con la battuta fulminante o la prosa geniale che sostiene tutta la sua scrittura».

 

Da non dimenticare è anche il rapporto che per molti anni dopo Eduardo De Filippo e Carlo Bo, il poeta Mario Luzi ha avuto con i Premi Internazionali Flaiano in veste di presidente della sezione letteraria, nonché in qualità di premiato nel lontano 2004 e, ancora, partecipando a svariate iniziative organizzate dagli stessi Premi. Avviandoci alla conclusione, per quanto Ennio Flaiano non abbia applicato il suo intero ingegno ironico e creativo alla parola poetica, la sua figura ormai divenuta celebre per l’epiteto di “satiro malinconico” apre a una contraddizione e a una verità che lo ha caratterizzato: accettare con amore bruciante le amarezze che la vita gli presentava, e al contempo vivere nella nostalgia di un ideale irraggiungibile tentato nella prosa quanto nella tensione che anima quei pochi versi poetici che ci ha lasciato. Per questo Carla Tiboni, nel chiudere il commento sulla nascita dei Premi Flaiano Poesia, cita proprio alcuni versi dello scrittore a cui il premio è dedicato: «Quante cose guardiamo in realtà/ che non valgono il tempo di essere viste./ Questo si chiama: l’infelicità».

 

 

 

Continue Reading
Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

Copyright © 2020 Leggere:tutti