Premi e Concorsi
Nasce il Premio Strega Poesia
Il 26 ottobre, alle 11:30, presso la bellissima cornice storica della Curia Iulia, immersa nel parco archeologico del Colosseo, ha avuto luogo la tanto attesa conferenza stampa sul Premio Strega Poesia. La prima edizione del Premio, bandita per il 2023, è promossa dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e l’azienda Strega Alberti Benevento SpA in collaborazione con BPER Banca, già promotori dello storico Premio Strega per la narrativa.
Il regolamento, presente su www.premiostrega.it, ammetterà solo libri di poesia di autori/autrici viventi al momento della candidatura, pubblicati da soggetti editoriali a diffusione nazionale in prima edizione tra gennaio 2022 e febbraio 2023. Ogni editore potrà proporre un solo titolo.
E’ stato finalmente reso noto il Comitato scientifico che selezionerà la cinquina delle opere finaliste, la cui vincitrice sarà scelta dalla Giuria. Tale comitato, assieme alla Giuria che sarà più ampia, rimarrà in carica un anno ma ogni singolo membro potrà essere riconfermato. Naturalmente, se sono autrici o autori di poesia, non possono concorrere al Premio per tutta la durata del mandato.
Per questa prima edizione, il Comitato è composto da nomi molto noti ed eterogenei tra loro, come Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania G. Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa, Gian Mario Villalta.
Loredana Lipperini ha iniziato la conferenza con un quesito centrale: ha senso parlare di poesia in un momento storico così drammatico? Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo, dichiara che la risposta al quesito deriva proprio dalle zone di guerra, perché sono molti i poeti ucraini che scrivono poesia, e la poesia è “l’ultimo rifugio alla comunità minacciata nella sua essenza e può ancora costituire una forma di resistenza nel nome del sogno di libertà che ispirò quei ragazzi che nel 2014 manifestavano a Kiev”. In una intervista di maggio, Francesca Mannocchi, famosa cronista di guerra, ha dialogato con uno dei più noti poeti ucraini, Serhij Zadan, il quale ha parlato della poesia in tempo di guerra come modo di comunicare che non combatte e non influenza la guerra ma aiuta a riflettere, a non incrementare l’odio e a restare umani. La nuova sezione del Premio Strega dedicata alla poesia ha proprio il compito di diffondere questi messaggi.
Il primo intervento è stato quello di Chiara Valerio su Patrizia Cavalli. “Non ho mai pensato che sarebbe morta”, e ancora “l’ho amata da subito, è stato l’incontro subitaneo con la spietatezza del ribadire che chi scrive coltiva un’impostura ed è, in fondo, un impostore”.
Paolo Di Paolo ha riflettuto sull’elaborazione dell’assenza di qualcuno che ha dato un apporto sostanziale alla propria vita. Ecco affiorare il ricordo ancora vividissimo di un’altra grande poetessa scomparsa quest’anno, Bianca Maria Frabotta. I dialoghi con i maestri non si interrompono con la morte, continuano nel discorso affettivo e culturale, proprio come è accaduto oggi. Di Paolo ha sottolineato come i versi di Frabotta si posizionino in una dimensione non riscattata dal futuro, presente solo in poesia.
Si esprime con entusiasmo Giovanni Solimine, presidente della Fondazione, ben consapevole della centralità che ricopre il Premio Strega nel panorama culturale nazionale.
“Alcuni anni fa la Fondazione Bellonci – ricorda il direttore Stefano Petrocchi – avviò un progetto di diffusione della poesia contemporanea nelle scuole sfociato in un’antologia, curata da me con altri, che aveva per titolo un verso di Fernando Bandini: Ci sono fiori che fioriscono al buio. Ecco, la poesia continuerà a sbocciare e a portare luce, conoscenza e umanità anche nei tempi bui che stiamo vivendo”.
“L’idea di istituire un Premio Strega Poesia era già viva da qualche tempo, all’interno del Comitato di gestione” spiega il presidente di Strega Alberti Benevento, Giuseppe D’Avino. Il Premio Strega è il maggiore veicolo di promozione letteraria nazionale. Nonostante la pandemia e la guerra in atto, la poesia appare il mezzo migliore per arrivare alla sostanza delle cose e infondere fiducia ai lettori.
“La banca che legge”, afferma Lorena De Vita di BPER Banca, continua l’antica collaborazione con il Premio Strega in un contesto difficile sia per gli operatori culturali che per quelli economici, in un’ottica di saggia consapevolezza degli errori del passato e di recupero della memoria storica.
Esistono, secondo Milo De Angelis che ha concluso la conferenza, poeti del Novecento che fanno parte della “stirpe di Lucrezio”, come Luzi, Pavese, Bigongiari. Sono poeti che avvertono “l’oscillazione drammatica tra il niente e l’infinito”. L’eredità di Lucrezio è incommensurabile e perpetua.
Il grande entusiasmo per questi ambiziosi obiettivi culturali non oscura, però, una sana preoccupazione per la poesia come istanza creativa che dovrebbe essere libera da qualsiasi dinamica extra-culturale. La poesia è proprio quel genere letterario perennemente messo in discussione e di cui troppo spesso si paventa l’agonia o la morte ma che, nonostante le difficoltà di ogni tempo e in particolare del nostro, non smette di mettere alla prova critici, lettori e la società tutta.

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