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Magnifica Creatura
di Carla Iannacone
Magnifica creatura, edito da La Nave di Teseo (pp. 470, €. 20,00) e seguito di Tutto il sole che c’è ci fa rivivere ancora una volta i segreti, le passioni, i tradimenti della famiglia dei conti Valiani.
A differenza del primo capitolo della saga, ambientata sul limitare della nascita del secondo conflitto mondiale, il secondo capitolo narra le vicende di Ottavia e Verdiana dagli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Sessanta, ovvero l’epoca della nascita dell’ENI di Enrico Mattei, della creazione del muro di Berlino, dell’assassinio del Presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, dell’alluvione che colpì duramente Firenze il 4 novembre del 1966 e ripercorsa nel libro.
La storia parte dal matrimonio combinato della contessina Ottavia Valiani con Cesare Salvadori, un partito benestante trovato in extremis dal Dottore, il conte Guidalberto Valiani, evitando alla figlia prediletta il marchio di zitella. Stessa sorte non capiterà a Verdiana la quale, anche in questo capitolo, non perderà occasione di spiare di nascosto la sorella, di tramare alle sue spalle e di vivere – o quantomeno tentare di vivere – e di raccogliere sulla propria pelle la vita di Ottavia così diversa e distante da sé, magnifica e brillante di luce propria, amata e venerata da tutti, famigliari e non.
Sì perché la magnifica creatura altri non è che Ottavia, l’irriducibile, sorprendente, impavida e volitiva primogenita dei Valiani, innamorata sin da ragazza di Ranieri Ciulli, un ex rivoluzionario e partigiano che la famiglia di lei, Verdiana in primis, si è sempre sforzata di tenere lontano.
Ottavia e Verdiana sono sorelle, ma sono anche quanto più lontano possa esistere tra consanguinee. Ottavia splende di luce propria, è bella, possiede una grazia, un fascino e un carisma naturale; Verdiana è l’opposto. Bruttina, non intelligente quanto la sorella, sembra succhiare le vite degli altri. Non riceve le stesse attenzioni che riceve Ottavia dai genitori, dagli uomini, dalla serva Diomira, dagli amici e da tanti altri personaggi che abitano questo romanzo, anche se la Verdiana adulta non è più solo una spettatrice; agisce, si intrufola come un parassita nel matrimonio della sorella, riesce a sedurne il marito (anche se per un breve periodo), ne ruba il posto di madre con la figlia Allegra, ancora una volta fa di tutto per distruggere l’amore clandestino tra Ottavia e Ranieri.
Tra vicissitudini famigliari e la Storia che avanza ancora una volta si compie il destino dei Valiani, un destino che rimane tale solo per chi non ha avuto il coraggio di scriverlo e affrontarlo, perché solo chi lotta e chi crede nei propri sogni è in grado di cambiarlo, persino di dominarlo. È quello che succede ad Ottavia, ad Allegra, a Diomira, a Ida e, in mezzo, quelli che non sanno che pesci pigliare: il Dottore, Cesare, Fimimola, i Giansanti.
Ancora una volta Antonella Boralevi ci conduce nei sontuosi palazzi di Firenze, Forte dei Marmi, Fiesole, San Miniato, ci fa respirare la cultura italiana degli anni del boom economico disegnando un affascinante affresco di meravigliosi personaggi con le proprie solitudini e le proprie gioie, le proprie vittorie e le proprie perdite in un vortice di occasioni mancate, a volte spiazzanti, a volte sorprendenti, altre volte tragiche, proprio come è la vita.
Non è dato sapere se ci sarà un terzo capitolo della saga, senza dubbio avvincente ma con una unica nota stonata: la scrittura troppo ridondante che in alcuni passaggi toglie ritmo alla narrazione. Se per un verso questa struttura stilistica adottata dall’autrice permette di far rivivere al lettore i sentimenti che provano i personaggi che popolano il romanzo, assaporare il gusto dei versi di Pablo Neruda, Wisława Szymborska, William Shakespeare, e farsi travolgere dalla prorompenza delle parole di Blaise Pascal, Alessandro Manzoni, Farnçois Truffaut, di contro la scelta di fare uso di un sì vasto ventaglio di descrizioni, periodi, aforismi, distoglie l’attenzione sui passaggi che districano le vicende dei personaggi della storia.
Ci sono tanti modi di leggere un libro: leggere per il piacere di leggere, per noia, per passatempo, per finta, per arricchirsi, per sete di conoscenza. Per lasciarsi accarezzare da un’immagine e fissare in un punto della mente un momento che ci ha catturato per sempre assieme alle parole che lo hanno accompagnato e descritto. Si chiama Magia. Si chiama Magnifica creatura.
Magnifica creatura
Antonella Boralevi
La Nave di Teseo 2022
Euro 20,00 pp. 470
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