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Lo “Strega”, la grande festa del romanzo italiano
L’appuntamento più importante per editori, scrittori e lettori per conoscere i libri più significativi dell’attuale stagione letteraria. Tra le novità, la partecipazione di alcuni piccoli e medi editori e il coinvolgimento di sessanta “lettori forti”.
Sulle agende degli editori e dei loro collaboratori, ma anche su quelle di molti scrittori il 5 luglio è un giorno bloccato da tempo. Per quella data i protagonisti dell’editoria non possono assumere nuovi impegni: quello già preso non si può assolutamente rinviare. Per l’appuntamento, al Ninfeo di Villa Giulia, in molti hanno lavorato per tutto l’anno nella speranza di aggiungere un loro romanzo nell’albo d’oro del più ambito riconoscimento letterario del nostro Paese.
È nato importante il “Premio Strega”: era il 1947 quando veniva alla luce nel salotto di Goffredo e Maria Bellonci, a viale Liegi, a Roma. In quella casa dei Parioli si incontravano le più belle teste pensanti del Novecento italiano, tra i primi Eduardo De Filippo, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Guido Piovene, Alberto Savinio, Renato Guttuso e poi Carlo Emilio Gadda, Aldo Palazzeschi, Elsa Morante, Ignazio Silone fino a diventare quattrocento. Tra quegli “Amici della domenica” (“un legame che ha radici nelle ragioni della cultura”, diceva Maria Bellonci) c’era anche Guido Alberti che elargì un fondo di duecento lire e il suo liquore Strega, dall’inconfondibile colore giallo zafferano, come sponsor.
Il primo vincitore fu Ennio Flaiano con Tempo di uccidere (Longanesi): coloro che desiderano leggere il romanzo trovano in libreria un’edizione Rizzoli (pp. 312, euro 9,90). Negli anni a seguire lo “Strega” ha visto la partecipazione dei maggiori scrittori italiani e dei più importanti editori, fino all’edizione del 2011 stravinta con 138 voti da Edoardo Nesi con il romanzo Storia della mia gente (Bompiani).
Mondadori ha vinto il suo primo “Strega” nel 1953 con L’amante fedele di Massimo Bontempelli e da allora ne ha portati a Segrate ben ventidue. Einaudi l’ha conquistato “soltanto” undici volte: il primo, nel 1950, con La bella estate di Cesare Pavese. Nove volte Rizzoli: il primo, nel 1966, con Una spirale di nebbia di Michele Prisco. Nove anche Bompiani: l’ultima volta lo scorso anno con Storia della mia gente di Edoardo Nesi.
In questi 65 anni le polemiche e un po’ di invidia non sono mancate: nell’occhio del ciclone le maggiori case editrici anche per il solo fatto di aver portato a casa un consistente numero di riconoscimenti. Sembra che ai giurati arrivino telefonate per convincerli che quel tale scrittore selezionato “dispone di doti espressive così insolite nel presente panorama. Per una volta che c’è un candidato valido” (Nello Ajello, Io giurato dello Strega prigioniero dei raccomandati, la Repubblica, 3 luglio 2010). Ma Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, ha replicato “le scelte dei libri sono motivate. Noi auspichiamo che ci sia la discussione più allargata possibile, appunto per evitare che la selezione sia solo in mano agli editori”. Credibilità, quindi, garantita. Da qualche anno, con la “gestione” di Tullio De Mauro, ai voti degli “Amici della domenica” si sono aggiunti quelli dei sessanta “lettori forti”, segnalati da altrettante librerie associate all’Associazione librai italiani e i gruppi di lettura di dieci Istituti italiani di cultura all’estero. E nel cielo sereno, almeno al momento, della 66ma edizione c’è già qualche novità “tra le opere selezionate alcune sono pubblicate da editori che partecipano per la prima volta allo “Strega” come Giulio Perrone, Nutrimenti, Transeuropa e Cavallo di ferro”: lo ha ufficializzato Tullio De Mauro. Al di là di vincitore e cinquine è sempre interessante leggere i dodici libri selezionati (che dovrebbero essere i più significativi dell’attuale stagione letteraria). Eccoli. La logica del desiderio di Giuseppe Aloe (Giulio Perrone), Il silenzio dell’onda di Gianrico Carofiglio (Rizzoli), Così in terra di Davide Enia (Dalai), Nel tempo di mezzo di Marcello Fois (Einaudi), La colpa di Lorenza Ghinelli (Newton Compton), Malacrianza di Giovanni Greco (Nutrimenti), Il corridoio di legno di Giorgio Manacorda (Voland), La rabbia di Marco Mantello (Transeuropa), La scomparsa di Lauren Armstrong di Gaia Manzini (Fandango), La sesta stagione di Carlo Pedini (Cavallo di Ferro), Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi di Alessandro Piperno (Mondadori), Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi (Ponte alle Grazie).
Cecilia Cattaruzza
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