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L’Italia degli anni 60 nei film musicali

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di Gordiano Lupi

Il musicarello è il solo genere cinematografico popolare di cui non mi sono mai occupato, pur avendo visto ogni pellicola uscita tra il 1959 e il 1970 mi sono limitato a scrivere articoli sui singoli film. In alcuni casi li ho analizzati perché girati da registi come Ruggero Deodato (Vacanze in Costa Smeralda) o interpretati da attori come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (Appuntamento a Ischia, Nel sole …), ai quali ho dedicato dei libri. Ma un lavoro accurato – e unico nel suo genere – questi film ingenui così amati nel periodo storico lo meritavano da tempo, trattati sistematicamente e con cura critica certosina, calando il fenomeno nella realtà sociale italiana. Marta Cagnola, giornalista di Radio 24 che si occupa di spettacolo, e Simone Fattori, blogger che scrive di musica e storia, sono le persone giuste per realizzare un saggio che mancava nel campo critico cinematografico. Per parlare di musicarelli non basta avere competenza di cinema, serve saperne di musica popolare ed essere anche dei sociologi informati sul periodo storico Sessanta – Settanta. Gli autori partono dal Cinebox (lo Scopitone francese) – che in Italia non ha avuto grande fortuna come primo strumento per video clip -, passando per il cinema musicale degli anni Cinquanta, per arrivare ai veri e propri lungometraggi basati su una canzone o su un gruppo di canzoni interpretate da un cantante di successo. Tutto comincia negli anni del boom economico, quando le produzioni di genere sono numerose e vanno di pari passo con il cinema d’autore, riservate alla fascia di popolazione con meno pretese e minor cultura. I ragazzi del juke-box (1959) è forse il primo musicarello della storia e dà il via alla stagione degli urlatori che si promuovono nel mondo giovanile grazie al cinema. Urlatori alla sbarra (1960), scritto niente meno che da Lucio Fulci, è uno dei prodotti di maggior livello cinematografico del periodo storico ed esce poco dopo La dolce vita di Fellini, incassando di più. Molti altri lavori seguono a ruota, oltre cento film in dieci anni, alcuni con più successo di altri, lavori compiuti come Rita la zanzara, interpretato da Rita Pavone e diretto da Lina Wertmüller, ma dietro la macchina da presa troviamo anche Ettore Maria Fizzarotti (quattordici titoli!), Piero Vivarelli, Mariano Laurenti, Mario Amendola e Aldo Grimaldi. Il musicarello, come il decamerotico (successivo), anticipa il genere popolare per eccellenza – dedicato a un pubblico simile – che sarà la commedia sexy (anni Settanta), della quale mi sono occupato in tanti libri, scrivendone persino la storia e analizzando la carriera di alcune attrici. Un amore speciale, però, l’ho provato anche per il musicarello e per il lacrima movie – che in un film coincidono: Piange il telefono con Modugno – generi che ho seguito e che continuo a vedere con passione, nonostante il mutare dei tempi. Tornando al libro, gli autori mettono in evidenza come da una canzone di successo, grazie alla presenza di un cantante di una certa fama, si potesse costruire un film di cassetta, sulla base di sceneggiature abbastanza facili e (per la parte comica) di battute non politicamente corrette. I musicarelli erano film per tutti, non venivano mai vietati ai minori, quindi potevano essere sfruttati senza rischi di censura, sia per l’estero che per i passaggi televisivi, dove li vediamo ancora grazie a Cine 34 e Rai Movie. Il libro affronta per grandi linee anche la situazione politica italiana negli anni Sessanta, il conflitto generazionale, la vicinanza tra fotoromanzo e musicarello, la presenza della televisione e il problema del servizio militare (In ginocchio da te con Gianni Morandi, è il film simbolo). Schede abbastanza sintetiche (forse troppo) dei singoli prodotti, con attori e trama; interviste a molti protagonisti del genere come Rita Pavone, Laura Efrikian, Al Bano, Bobby Solo, Mal, Shel Shapiro, Giacomo Agostini, Mario Tessuto, Orietta Berti e Iva Zanicchi. Infine ben 60 brani tratti dai film più famosi con il QR-CODE che rimanda al loro ascolto. Tutto molto buono. Qualcosa da obiettare solo sul prezzo. Sono troppi euro 26,50 per un libro di 250 pagine stampato in bianco e nero su carta riciclata.

Marta Cagnola – Simone Fattori
Musicarelli
L’Italia degli anni 60 nei film musicali
Volo Libero – Pag. 250 – Euro 26,50
www.vololiberoedizioni.it

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