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Leopardi rivive nella Nuvola di PLPL ’18
Se io dico: Sempre caro mi fu quest’ermo colle (e continuo, ovviamente, con i versi che seguono), che tipo d’impressioni sono in grado di evocare, oggi, tali parole strafamose in ognuno di noi?
È questa la domanda che si è posto – “girandola” a tutti i presenti – lo scrittore Paolo Di Paolo, introducendo l’incontro L’Infinito sulla Nuvola tenutosi domenica 9 dicembre a Roma, presso la fiera Più libri più liberi (ospitata, appunto, nel centro congressi de La Nuvola).
Organizzato col contributo della rivista letteraria Passaporto Nansen, di recente creazione, l’evento è stato presentato dai curatori come un «commento interlineare live de L’Infinito di Leopardi», al quale han preso parte nomi prestigiosi del mondo della cultura e dello spettacolo. Tra i presenti infatti – oltre allo stesso Di Paolo – vi erano Piera Degli Esposti, Biancamaria Frabotta, Marco Lodoli, Flavia Mastrella e Antonio Rezza (nonché, in un intervento a sorpresa, Davide Rondoni).
Di qui l’esperimento attorno a cui ha ruotato l’incontro: assegnare a ciascun ospite un singolo verso – o finanche un frammento – del testo leopardiano, per vedere in che modo esso “risuonasse” nella sua esperienza personale, e quali immagini gli suggerisse. Niente stereotipi o pedanterie. Soltanto il proprio vissuto filtrato attraverso un classico – anche in modo atipico o bizzarro.
A cominciare da Antonio Rezza col suo umorismo mordace (il quale si è riversato sull’inizio della poesia), è stato il turno, poi, di Biancamaria Frabotta col frammentoil guardo esclude, tramite cui essa ha voluto sottolineare, da letterata, come lo sguardo di Leopardi – proprio nell’Infinito – fosse ormai compiutamente quello d’un “poeta filosofo”. Marco Lodoli, dal canto suo, si è concentrato sui due gerundi Ma sedendo e mirando, e ha rievocato i suoi viaggi in vespa per le strade cittadine, rivendicando un ruolo prezioso per la commozione, contro l’iperrealismo della “siepe”. E via così, di intervento in intervento, fino a concludere col celeberrimo verso E il naufragar m’è dolce…, affidato all’attrice Piera Degli Esposti, che ha voluto dedicarlo ai propri aneliti di abbandono.
A integrare quanto detto dagli ospiti presenti, sono inoltre stati proiettati contributi video di Giuseppe Cederna, Dacia Maraini e Nada Malanima. Assieme a quelli d’altri personaggi, essi andranno a confluire in un piccolo documentario dedicato all’Infinito, con la regia di Alberto Antonio Dandolo.
Edoardo Monti

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