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La commissione Cultura del Senato approva DDL Lettura e Libro
La commissione Cultura del Senato ha approvato, dopo mesi di incontri e discussioni, il DDL Lettura e Libro. La parte più discussa è quella che va a modificare la legge Levi (128/2011). Il provvedimento viaggia ormai verso l’approvazione definitiva e si aspetta il voto finale in Aula.
“La legge sul libro rappresenta un grande traguardo per le librerie, un’inversione di tendenza rispetto a ciò che in tutti questi anni si è fatto per la promozione della lettura, che non può passare solo dall’applicazione di uno sconto – ha dichiarato il Presidente dell’ALI Paolo Ambrosini, in un’intervista – Con la volontà le cose si realizzano”.
Antonio Terzi, presidente dei librai bergamaschi aderenti a Confesercenti e vicepresidente
nazionale del Sil (Sindacato italiano librai), non nasconde la sua soddisfazione: «Questo è il
frutto di un lavoro di cinque anni. Dietro questo testo, che finalmente tutelerà il valore culturale delle piccole librerie, c’è anche l’impegno di noi librai bergamaschi e dei nostri parlamentari. Si è trattato di uno sforzo davvero bipartisan, perché tutti hanno compreso l’importanza di una legge per promuovere in modo serio la lettura, come già avviene nel resto d’Europa».
Uno dei punti importanti della nuova legge è il limite allo sconto applicabile, che scende dal 15% al 5%. Terzi spiega che questo non si tradurrà in un danno per il lettore, anzi. «Noi prevediamo che si verificherà quello che è già accaduto da tempo in Francia: scenderanno i prezzi di copertina. Si sposta sull’editore l’onere di contenerli, ora invece toccava solo al libraio occuparsene attraverso lo sconto. È poi verosimile un maggior ricorso a edizioni tascabili ed economiche. Di conseguenza il libro sarà un prodotto ancora più accessibile, senza che questo vada a discapito della sopravvivenza delle piccole librerie».
L’auspicio, insomma, è che si inneschi un circolo virtuoso. «La speranza è di tornare ad avere
una piccola libreria in ogni paese e quartiere – sottolinea Terzi -, aziende alla quali viene ora
riconosciuto un margine economico minimo che ne garantisce la sostenibilità. Le librerie
vedranno rafforzato e riconosciuto il loro prezioso ruolo di presidio culturale sul territorio.
Un’importanza che nel caso di Bergamo è amplificata dalla Fiera dei librai, manifestazione
amatissima che in questi anni abbiamo portato avanti con grandi sacrifici e che ora riceverà
ulteriore slancio. Grazie a questa nuova legge, aprire una libreria tornerà ad essere un’attività
capace di garantire un reddito. E perché no, sarà un’opportunità imprenditoriale appetibile
anche per i giovani. La Bergamasca ha bisogno di una rete capillare di librerie, che contribuisca in modo decisivo alla promozione della lettura e della cultura.
di Caterina Lucia
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