Celebrazioni
James Joyce e il 2 febbraio: una data particolare
di EDOARDO MONTI
Tutti sanno che James Joyce, nella propria ricerca artistica, fu uno scrittore tanto estroso quanto attento ai particolari. Ragion per cui, probabilmente, avrebbe apprezzato la bizzarra coincidenza del prossimo 2 febbraio; non già perché si tratta d’una data palindroma (2/2/’22), ma piuttosto perché in essa si registrano, al contempo, ben due importanti anniversari che lo riguardano.
Il 2 febbraio del 1922 vide la luce, in edizione integrale, Ulysses, monumentale capolavoro della narrativa novecentesca, che quest’anno dunque compie cento anni. Nondimeno, lo stesso giorno si celebrano anche i 140 anni dalla nascita dello scrittore (avvenuta il 2 febbraio del 1882).
A proposito di Ulysses, è bene ricordare come Joyce ne avesse iniziato la stesura quand’era a Trieste, città che amò molto e nella quale abitò dal 1904 al 1915. È possibile allora immaginare il romanzo come un “ponte” fra la città giuliana e Dublino – sua grande protagonista assieme ai coniugi Bloom e a personaggi come Stephen Dedalus. Basti pensare a quanto il triestino Italo Svevo abbia ispirato la figura del protagonista Leopold Bloom, fornendo, tra l’altro, tanti dettagli sul mondo dell’ebraismo confluiti nel testo joyciano. Non è un caso, credo, che l’Italia sia il Paese col più alto numero di traduzioni di Ulysses.
Certo – in quanto lettori avvezzi a fantasticare –, ci è difficile immaginare, a questo punto, il rapporto tra Joyce e il 2 febbraio come un fatto del tutto casuale!
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