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Il decennale di Elba Book Festival

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Sulla piazza di Rio trecento persone si sono raccolte intorno alle parole attente di Daniela Lucangeli

L’attenzione per se e per le proprie emozioni, positive o negative che siano, è fondamentale per trovare un equilibrio interiore e non farsi fagocitare dalle apparenze e da falsi bisogni, per approcciarsi all’altro e averne cura. Il concetto di attenzione è stato al centro della decima edizione di Elba Book, l’unico festival isolano dedicato all’editoria indipendente, dalla narrativa di genere alla saggistica, sino alla poesia e alla critica letteraria. E le piazzette di Rio nell’Elba mai hanno visto tante persone come giovedì scorso, intorno alla lezione en plein air di Daniela Lucangeli e tra gli stand dei ventitré editori indipendenti. Sedendosi persino per terra e occupando l’intera superficie di piazza Matteotti, circa trecento persone si sono raccolte – con attenzione, appunto – intorno alle parole avvolgenti e coinvolgenti della docente di psicologia dello sviluppo ed esperta di Psicologia dell’apprendimento, illuminata da sfumature dal rosa al rosso elbano.

«Una delle ricerche più significative degli ultimi anni – ha spiegato Lucangeli, rivolgendosi agli sguardi assorti della platea – che noi non rivolgiamo più un’attenzione condensata a noi stessi, all’io-me, attraverso la meta-regolazione del sé. Non ci domandiamo più come stiamo davvero dentro di noi: siamo presenti o siamo assenti? E’ un semplice esercizio di condensazione che costringe la mente a rendersi conto di esistere. E non è banale donarci questa grazia, accorgerci di essere al mondo». Martedì 16 luglio nella serata inaugurale di Elba Book è stato consegnato il premio “Lorenzo Claris Appiani” per la traduzione letteraria; giunto alla nona edizione, quest’anno era dedicato a un’opera tradotta dalla lingua tedesca e la vincitrice è Daria Biagi con I morti dell’isola di Djal (L’orma, 2022), storie e leggende di Anna Seghers; inoltre, una menzione speciale è stata assegnata a Valentina Freschi per il suo lavoro di traduzione di Robbi, Tobbi e il Vonapè (LupoGuido, 2023), un libro destinato ai piccoli lettori.

«Per l’Università per Stranieri di Siena – ha dichiarato Giulia Marcucci, presidente della giuria del riconoscimento in questione – dove si insegnano 14 lingue e dove la traduzione è oggetto di studio, pratica e riflessione, ogni anno un rinnovato piacere poter collaborare con il premio, partecipando ai lavori della giuria, che, a seconda dell’edizione, coinvolge esperti di lingue diverse; quest’anno, ne abbiamo fatto parte io e Claudia Buffagni, insieme a Ilide Carmignani e Giancarlo Maggiulli. La traduzione è un’attività antichissima che permette l’incontro e il confronto con l’altro, generando nuovi spazi e nuovi ponti; siamo dunque molto felici di collaborare proprio con questo premio, che tiene uniti il ricordo di Lorenzo Claris Appiani con il valore della letteratura». Consolidare il riconoscimento in questione grazie alla tenacia di Alberta e Aldo Appiani, per ripulire tramite un uso consapevole del patrimonio linguistico le prospettive comuni dai pregiudizi, rendendole meno isolate e alla portata del prossimo, nel novembre 2023, all’Elba, ha consentito la fondazione della Scuola di Traduzione letteraria (CeST), che Marcucci dirige, rafforzata dal sodalizio tra Unistrasi e Università di Siena. Invece la constatazione augurale con cui la scrittrice e traduttrice Ilide Carmignani ha accompagnato il decennale ha trattenuto la meraviglia intrinseca all’isola: «È vero che la bellezza è negli occhi di chi guarda, ma è altrettanto vero che, maledetta fretta, chi non si ferma a guardare la bellezza rimane cieco». Elba Book quest’anno ha chiuso un cerchio ideale: «non soltanto per la comunità di editori indipendenti che si è allargata con convinzione intorno al festival – ha concluso il direttore artistico Marco Belli –, ma anche per la risposta di un territorio diversificato e stratificato; di un genius loci antico che contiene in sé contrasti e contraddizioni, anche storicizzati, ma che con un’azione culturale e di ricerca politica costante riusciamo ad armonizzare per quattro serate, ogni estate, dal 2015, anche grazie agli stimoli degli intellettuali che ospitiamo. Non a caso, ho scelto le parole operose di Giacomo Matteotti per i giovani italiani, a un secolo dal crudele delitto che lo fece tacere, per inaugurare il nostro decennale sulla piazza riese a lui intitolata. Matteotti era un pacifista che utilizzava le risorse del linguaggio per difendersi dai pregiudizi, per cambiare una realtà oppressiva, aggressiva e diseguale. E non è un caso che, appena approdato sull’isola, l’artista attivista Gianluca Costantini abbia realizzato per noi un Napoleone sconcertato, ammutolito, simbolo di un imperialismo che non ha più alcunché da dire, in nessuna sua forma antidemocratica». Julian Assange. WikiLeaks e la sfida per la libertà d’informazione (Altraeconomia, 2024), di Morgante e Costantini,  è solo uno dei titoli che hanno delineato l’anima della manifestazione, senza tralasciare il viaggio all’interno di Ultima Generazione. Disobbedienza civile e resistenza climatica (Tlon, 2024), un progetto rivoluzionario e un grido di liberazione che accomuna chi lotta per sensibilizzare con atti di rottura partecipata l’opinione pubblica sul tema del riscaldamento globale; difatti, La personalità dell’ape. Pensieri, ricordi, emozioni (Edizioni Ambiente, 2024) di Stephen Buchmann vola dalla bibliodiversità difesa con le idee creative da Elba Book alla salvaguardia della biodiversità.

 

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