Giro di vite

Alex, era alla guida di una vettura che perdendo il controllo ha reciso la vita e le speranze di un giovane. Nella tranquilla vita di Attilio e sua moglie Ludovica, arriva così, il momento più lacerante che un genitore possa vivere: l’attesa del risveglio del proprio figlio dal coma. Eppure Alex era un ragazzo tranquillo, un ventiduenne responsabile e uno studente promettente. E’ possibile che una sola distrazione abbia causato tutto ciò? E se Alex avesse veramente assunto qualcosa? Se si fosse messo alla guida sotto l’effetto dell’alcool, o peggio, di sostanza stupefacenti? Se fosse davvero così non sarebbe più semplice scagionare un giovane che giace inerme in un letto di un ospedale di provincia dall’accusa di omicidio? Già… ora Alex è un omicida. Mettendosi alla guida di quell’auto finita violentemente fuori strada è passato dalla parte dei colpevoli, di colori che uccidono e ammazzano. Poco conta che non avrebbe voluto, che mai avrebbe immaginato, ma a morire è stato David e, un ragazzo come lui, il suo migliore amico. Forse nel suo sonno Alex vive il senso di colpa, la rabbia, la disperazione e il pianto. Quello che si vede, però, da quest’altra parte, dalla vita, è il suo corpo fermo che assiste silenzioso ai giudizi e alle supposizioni dei concittadini e dei familiari. A guardarlo, molto spesso, è Veronica, Vera-Per-Gli-Amici,una ex adolescente cresciuta troppo in fretta, diventata adulta in quella notte in cui il fratello ha portato al limite la sua vita e l’ha quasi abbandonata per sempre. Lo guarda e si pone domande, vorrebbe risposte, vorrebbe che quel silenzio avesse fine e che i genitori trovassero pace. L’incidente, infatti, ha fatto discutere e ha creato fermento intorno a quella famiglia così normale: vita semplice e agiata nella città di provincia dove sono nati e cresciuti. Quando Alex si sveglierà dal suo letargo di cosa sarà accusato? Di aver tolto con la vita la vita?