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Festivaletteratura Mantova 2020

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di Cristina Bulgheri

A marzo, quando l’emergenza Covid, ha scompaginato le carte degli organizzatori già all’opera per costruire l’edizione numero 24, la macchina del Festivaletteratura di Mantova ha dovuto sparecchiare la tavola già imbandita di eventi, ospiti, iniziative e reimpostare il navigatore per trovare percorsi alternativi. E se il timore poteva essere quello di un calendario scarno in nome dello sfoltimento e della riorganizzazione degli spazi, il Festival 2020 (dal 9 a 13 settembre)  offre invece un carnet e un parterre di ospiti invidiabile.
Quattro le piste scelte per un festival reinventato: quella degli eventi dal vivo, ridotti di un terzo ma ripensati in forma originale, affiancati da appuntamenti in streaming all’interno della città; quella che prevede l’inaugurazione di una radio “dedicata” con l’intento di portare nelle case le storie e i “rumori” del Festival; la pubblicazione di un almanacco che, come i calendari antichi, annoti fatti, suggerimenti e previsioni, utili in quello che si configura come “un tempo nuovo”; ed infine quella che scommette sul digitale e il web.
Quattro piste, quattro percorsi, lungo i quali il pubblico dei libri avrà la possibilità di camminare al fianco di scrittori, incontrare pensatori, dialogare con storici e giornalisti, uomini di cultura.Qualche nome? Marco Malvaldi, Fabio Genovesi, Carlo Lucarelli, Michela Murgia, impegnati con altri colleghi scrittori in “Piazza balcone”, uno dei nuovi format che fanno parte del programma “in presenza” che prevede quella che a scuola si chiamerebbe una “flipped classroom”, la classe rovesciata: se il pubblico non può sedersi intorno ad un palco, sarà il palco ad andare incontro alle persone. Stessa logica che muove sia il “Furgone poetico” che si aggirerà ogni giorno per la città caricando poeti e artisti diversi, sia le “viste d’autore”, escursioni guidate da cultori della materia come Melania Mazzucco e Luca Molinari sul patrimonio artistico-architettonico mantovano.
Tra le novità: le “profezie” affidate a personalità del mondo della scienza o della spiritualità, che ogni sera dalla terrazza che affaccia su piazza Santa Barbara proporranno oracoli su un futuro indecifrabile.
E ancora Carlo Ossola, Marcello Fois, Beppe Severgnini impegnati nella sezione “collane” che vedrà il Festival entrare nelle due principali biblioteche cittadine di Mantova in un colloquio tra libri di ieri e libri di oggi. Non mancheranno autori stranieri – David Grossman, Martin Caparros, Javier Cercas – mentre sul fronte della narrativa italiana ci sarà davvero l’imbarazzo della scelta: dal vincitore del Premio Strega Sandro Veronesi ad Antonio Manzini, da Fabio Stassi a Milena Agus, da Bianca Pitzorno a Lella Costa e chi più ne ha più ne metta.

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