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E’ nato il “Dizionario che cura le parole”

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Si comunica con le parole ma anche con i silenzi, con un gesto, con uno sguardo. La parola semplice, quella che arriva a tutti, quella che tocca il cuore, non è mai una parola banale o scarsamente significante, ma è piuttosto una parola “essenziale“, è la parola “giusta“, detta (o taciuta) al momento opportuno. Ed è anche una parola “netta“, che unisce perché in fondo “divide” le buone dalle cattive intenzioni.
Prendersi cura delle parole per prendersi cura della vita perché, le parole, sono importanti: questo concetto è ribadito dal “Dizionario che cura le parole”, volume pubblicato dal Fondo Tullio De Mauro in collaborazione con la casa editrice SuiGeneris per ricordare il grande linguista morto due anni fa. Il Dizionario contiene parole “adottate” e “raccontate” da scrittori, giornalisti e accademici e si è avvalso della collaborazione della Rete Italiana di Cultura Popolare, associazione che gestisce i libri di De Mauro custoditi presso la sede del Fondo in Via Arsenale 27 a Torino: “Le parole – afferma la presidente Chiara Saraceno – sembrano diventate entità a sé stanti quando, in realtà, andrebbero messe in relazione con l’esperienza: per prendercene cura dovremmo tornare ad assumerci la responsabilità del linguaggio che utilizziamo. Per il Dizionario siamo partiti, non a caso, dalla parola odio, oggetto dell’ultimo lavoro di De Mauro”. Odio è una parola ricorrente anche in politica: “Spesso – afferma l’assessora alla cultura della Città di Torino Francesca Leon – la ricerca di un nemico è sciaguratamente considerata la soluzione più facile per aumentare il proprio consenso pubblico, mentre la politica dovrebbe stabilire connessioni. Tutto questo è, purtroppo, anche il frutto di una situazione economica mondiale che ha ampliato le differenze tra i gruppi sociali: un ruolo importante è giocato dall’educazione, perché meno parole si conoscono e meno si è in grado di interpretare la realtà”. La pubblicazione ha avuto il sostegno di Fondazione CRT: “Le parole – commenta il presidente Giovanni Quaglia – sono la sintesi della nostra identità, della nostra comunità e servono per stabilire relazioni. Occorre fornire strumenti per riconoscersi intorno al termine condivisione, per aderire a regole comuni ed evitare imbarbarimenti, odio e rancore”. Il Dizionario è concepito come un sistema aperto e libero di arricchirsi nel corso del tempo; a partire dall’11 novembre, inoltre, il libro è stato distribuito nelle scuole, dalla cui collaborazione nascerà un podcast radiofonico in cui gli studenti dibatteranno sul significato delle parole scelte dagli illustri autori.

Caterina Lucia

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