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Poesia

Dizionario critico della poesia italiana

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di Gisella Blanco

Un’impresa complessa quella del comitato di collaboratori raccolto in occasione della compilazione del Dizionario critico della poesia italiana dal 1945 al 2020, di cui fanno parte Mario Fresa (curatore dell’opera), Davide Rondoni, Maurizio Cucchi, Ivano Mugnaini, Matteo Bianchi, Maria Borio e molti altri. Come qualsiasi opera enciclopedica, sarebbe stato impossibile essere del tutto esaustiva e, come ben spiegato nella breve prefazione, l’excursus del secondo Novecento e, cioè, il secondo dopoguerra individuato attraverso i suoi poeti, non è stato compilato con la pretesa di svolgere l’identità della storia poetica italiana appartenente a questo lasso di tempo poiché essa è stata sancita dalla presenza di autori indimenticabili che hanno esordito prima del periodo in esame, il cui influsso artistico ed ideologico è innegabile in tutti gli anni a seguire, ben oltre la loro morte ma che, qui, non saranno menzionati. Ecco l’unico criterio che sembra essere stato seguito dai vari critici nella scelta degli autori da citare: l’esordio poetico a partire dal 1945 e la data di nascita non oltre il 1979. Ogni critico è, prima di tutto, un lettore e da questa passione originaria nasce la selezione dei poeti, di cui si va alla ricerca delle opere più interessanti e di quelle più difficili da rintracciare ma che non dovrebbero sfuggire alla memoria collettiva. Poiché manca un indice dei nomi, sono andata alla ricerca di ogni singolo autore trattato, districandomi tra menzioni brevi e note molte lunghe, entrambe simbolici frutti dell’incontro tra lo scrivente, il poeta e, perché no, anche il gusto e l’intuito del lettore. Ho letto Anedda, Bellezza, Calandrone, Campo, Candiani, Cattafi, Ceni, De Angelis, Fortini, Frabotta, Giudici, Lamarque, Magrelli e moltissime altre penne, più o meno note. Mi sono imbattuta, con sorpresa e gioia di leggerle nell’elenco, in Finiguerra, Insana e Menicanti. Non ho trovato Mancinelli, Farabbi, Carnaroli e Sapienza che, con l’occasione, cito io stessa permettendomi questa piccola ma necessaria integrazione extratestuale. Nel suo complesso, l’opera è suggestiva, ben articolata e densa di informazioni. All’interno del magmatico e molto complesso periodo in esame, in cui il postmodernismo e le ascendenze strutturaliste e post-strutturaliste hanno sancito una variabilità estrema di stili, temi, tendenze e controtendenze, al pari dell’io individuale che si è fratturato in mille parti ricostruendo, per avventura, un potenziale di democraticità ontologica inaspettata, quello che emerge è che non è vero, non è mai stato vero che l’arte e la poesia sono morte e che l’uomo ha perso la sua umanità: semplicemente e in tutta la sua complessità, l’individuo estrinseca, attraverso la libertà delle forme espressive ed esistenziali, tutta la ferocia del senso di inadeguatezza contemporanea che lo conduce ad esiti multiformi e ricchi di nuovi valori che non abbisognano- non sempre e non per forza- di essere nominati.

 

Mario Fresa (a cura di)

Dizionario critico della poesia italiana 1945 – 2020

Società Editrice Fiorentina ,2021

pp.212. Euro 25,00

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