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Thriller

Corte nera, antologia da brividi

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C’è odore stridulo di pioggia o profumo acre e dolciastro di sangue, insieme ai miasmi maleodoranti di un ghetto cittadino, popolato di prostitute imbellettate, o di un giaciglio di paglia, sul quale si mescolano sudore e lacrime: è il mondo chiuso a chiave di quella Corte Nera (Runa Editrice) che dà il titolo all’avvincente raccolta di racconti firmati da Tina Cacciaglio, Paolo D’Amato, Rocco Papa e Piera Carlomagno, in un viaggio tra storia e storie, ancorate al fondale condiviso di una Salerno regina, insieme mendicante e principessa, e trainate – tra secoli e contesti lontanissimi – dal faro unificante di un nome: Gemma. Gemma assassina e vittima, Gemma donna e simbolo di tante epoche differenti e di tante speranze perdute o deluse, Gemma araba fenice e reincarnazione di un ideale di donna che nasce, muore e rinasce di nuovo.

Come esordisce Diana Lama nella prefazione al volume: «Questa bella antologia si dipana come un nastro intessuto di emozioni, delitti, imprevedibili barlumi di umanità e osceni dirupi di perversione, attraverso i secoli».

Nonostante una certa ingenuità linguistica nei primi due racconti, ripagata da uno stile più incisivo e metamorfico negli ultimi due, le storie noir di questa raccolta restituiscono un filo rosso di emozioni che cresce con l’appropinquarsi al presente. A delinearsi, passo passo, è la corte di principi e dignitari, in un medievale VIII secolo, tra prigioni in cui la tortura è unica regola e misteriose abbazie longobarde, dove le preghiere si mescolano ai profumi di pozioni arcane e di veleni letali; o la Salerno “Trista provincia ribelle” in epoca post unitaria, tra briganti e rigurgiti risorgimentali, inni garibaldini e donne incinte squartate e metà. Un balzo temporale, e ad echeggiare sul golfo partenopeo sono i rombi dei cannoni dell’ultima guerra mondiale, all’indomani di un armistizio fantoccio, con una città fantasma, abbandonata e in mano agli Inglesi, e una morte violenta tra le mura umide e fredde di un carcere. Fino all’oggi, di una Salerno targata anni ’90, ma che sembra rimasta quella di cento anni fa, con famiglie numerose e povere fino all’osso che vivono di espedienti, di sigarette di contrabbando e di giochi di bambini tra i vicoli, e in cui il silenzio, in un giorno come tanti, è rotto da un tonfo: quello di un corpo che precipita da un balcone. E non sembra per un suicidio.

E Gemma è sempre lì, da indiziata di omicidio a vittima di un delitto, da moglie di quel morto del ‘43 a protagonista di un suicidio apparente. Strega e martire. Donna ed eroina solitaria attraverso i secoli. Al centro di verità spaventose, di gialli macchiati di rosso sangue. Di un’anima che trasmigra di corpo in corpo, muta testimone di crimini e misteri, di morti e lacrime. Ma anche del sorriso disarmante di una bambina dai grandi occhi blu. Una bambina che si chiama Gemma.

 

di Isabella Pascucci

CORTE NERA

di Tina Cacciaglio, Paolo D’Amato, Rocco Papa, Piera Carlomagno

Prefazione di Diana Lama

Runa Editrice

2014

Pagine 238

Euro 14,00

 

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