Lo Zibaldone
Contro la musica
di Luca Volpe
Il pamphlet del 1994 di Manlio Sgalambro è una densa riflessione che pone interrogativi inquietanti per ogni ascoltatore. Oggetto d’indagine è il rapporto fra musica classica e alcuni grandi filosofi da un lato, e musica universale e il suo rapporto con l’ascoltatore dall’altro, e tale analisi sfuma in un linguaggio raffinato che lambisce la polemica contro la disintegrazione delle forme attuali dell’arte. Sono riflessioni molto suggestive e partono dall’assunto che la musica, in questa fase storica non nasca per essere suonata ma per far “suonare i suoi ascoltatori ignari”: usata perciò per fini commerciali, si disintegrerebbe nel flusso del caos contemporaneo. L’intento di Sgalambro è spingere il lettore ad essere ascoltatore, cercando attivamente la musica con più sostanza sonora;
è così che i classici come Platone, vengono usati come attacco alla musica come sottofondo privo di sostanza, aspetto dominante oggi sia pubblicamente (supermercati, sale d’attesa) che privatamente.
Contro la musica è perciò un testo provocatorio ma stimolante che va letto da chi ama filosofia e musica, a prescindere da come la pensi.
Manlio Sgalambro
Contro la musica
Carbonio 2021
59 pp
9 €

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