Biblioteche
Biblioteche di Roma ancora “orfana” di Presidente e CdA
Gravissimo ritardo che rischia di inficiare il buon lavoro svolto nella città negli ultimi anni dalle istituzioni delle biblioteche di Roma.
Una gravidanza durata oltre 9 mesi ed ancora non è nato il presidente delle Biblioteche di Roma (e neanche il consiglio di amministrazione). Dopo 6 mesi dalla nomina della nuova giunta è stato emesso un bando per individuare i candidati idonei, ma ancora il sindaco Marino e l’assessore alla cultura Barca non hanno designato il presidente e il consiglio. Tra l’altro vi è da segnalare che dall’insediamento del nuovo consiglio comunale, l’ex presidente Antonelli, è decaduto dalla carica, così la struttura delle biblioteche di Roma è stata mesa “a bagnomaria”. Alcuni mesi addietro Leggere:tutti aveva sollecitato l’assessore Barca per una veloce definizione del vertice della Istituzione Biblioteche di Roma, ma come si vede senza risultato. Questo ritardo è grave in quanto il lavoro svolto negli ultimi anni dalle Biblioteche di Roma è stato importantissimo anche grazie all’impegno dei circa 300 dipendenti fortemente motivati e che questo colpevole ritardo rischia di vanificare. Lo stesso direttore Alessandro Massimo Voglino si è trovato a sopperire a questa carenza assumendosi ulteriori responsabilità. Significativo poi è il fatto che il bando indichi che l’incarico di presidente non prevede alcun compenso a differenza di quanto avviene nelle altre società ed enti controllati dal Comune di Roma dove come è noto gli amministratori percepiscono in alcuni casi decine di migliaia di euro/anno. Questa decisione è un’altra prova di come è considerata la cultura a Roma. Se il Comune voleva risparmiare poteva azzerare i compensi di tutti gli amministratori delle società controllate recuperando in tal modo alcuni milioni di euro.
L’Istituzione delle Biblioteche di Roma è nata nel 1996 con l’intento di unificare in un sistema le biblioteche fino ad allora facenti capo ai relativi Municipi. La finalità è garantire il diritto alla cultura e all’informazione, promuovendo lo sviluppo della comunicazione in tutte le sue forme: un servizio (36 le strutture dislocate su tutto il territorio, per quasi 370 mila libri e 188 mila audiovisivi, oltre all’apertura di veri e propri centri culturali nell’estrema periferia romana, da San Basilio a Ponte di Nona) molto apprezzato dai cittadini.
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