Lo Zibaldone
Amsterdam in dieci romanzi che la raccontano
Della capitale olandese si può senz’altro parlare molto, ma anche leggere. Ecco dunque una selezione di romanzi (scelti da un nostro collaboratore che in Olanda abita) che sono ambientati in questa città.
“Amsterdam: una città di mondo? Sì, ma anche piccola, caratteristica e con un forte spirito – così la città viene presentata in Amsterdam DNA, una sezione del Museo storico cittadino – una città con mille anni di attività commerciale, con un rapporto speciale con l’acqua e una forte attenzione alla imprenditorialità, la creatività, la cittadinanza e il libero pensiero”.
Di questa città si può senz’altro parlare molto, ma anche leggere. Ecco dunque una selezione di titoli di romanzi che sono ambientati in questa città o parlano di lei.
Iniziamo con Rituali, di Cees Nooteboom (Iperborea), forse il più importante scrittore olandese vivente, dove sullo sfondo di un’Amsterdam disgregata e disfatta dal movimento dei provos (movimento olandese anarchico degli anni ’60 ndr) un uomo si adatta alla sopravvivenza in mezzo al caos della vita moderna. Inni Wintrop è un “dilettante impegnato”, il cui “compito” è quello di vagare con disinvoltura per le strade di Amsterdam, inseguire “i sapori” e i rialzi del mercato azionario e delle materie prime, speculare di arte e di amore nonché essere una colonnista esperto di oroscopo per un giornale. Ma le sue incongruenze verranno interrotte quando incontra due uomini, i Taads, padre e figlio, che sono il suo esatto contrario in termini di ordine, di regolamentazione attraverso rituali, appunto.
David Liss ne Il Mercante di caffè ambienta il suo romanzo nell’ Amsterdam dell’anno 1659. Miguel Lienzo, un commerciante arguto che fa parte della comunità degli ebrei portoghesi ha perso tutto in un improvviso cambiamento nei mercati dello zucchero. Ora, impoverito e umiliato, Miguel deve trovare un modo per ripristinare la sua ricchezza e la reputazione. Entra in partnership con una bella e seducente donna olandese che gli offre un’ultima possibilità di successo con un nuovo, stupefacente prodotto chiamato “caffè”.
Ne Il sogno dei tulipani , Deborah Moggach ci parla di Amsterdam nell’anno 1636. Una città dinamica, animata dal culto del denaro, della bellezza. Fra botteghe di commercianti e pittori straordinari, la speculazione spinge alle stelle il prezzo dei bulbi di tulipano. Cornelis Sandvoort, ha una moglie giovane e bella, Sophia e decide di commissionarne il ritratto ad un giovane e promettente pittore dallo straordinario talento, Jan van Loos. L’icontro fra Sophia e il pittore viene caratterizzato da una passione e sensualità travolgente. Non pochi saranno i pericoli che i due amanti dovranno fronteggiare , nella cornice dell’ euforia finanziaria al limite della follia che caratterizza la ricca Amsterdam di quegli anni.
Geert Mak in Un’idea di libertà. Biografia di Amsterdam vuole raccontare Amsterdam come la vita di una persona. Contestatrice, poco patriottica, pragmatica, tesa solo verso il proprio futuro e cosi’ diversa dal resto del paese, Amsterdam è un piccolo universo fortemente caratterizzato e ricco di fascino. Geert Mak ne racconta la storia dalle origini, quando, dopo l’anno Mille, Amsterdam nacque da un conglomerato di villaggi lungo il fiume Amstel e divenne ben presto un baluardo di libertà e rivoluzione:
Infine, ma non meno importanti, vorrei consigliare tre titoli di autori che ambientano in Amsterdam le loro storie Herman Koch in La cena, autore dalla prosa irriverente particolarmente critica verso l’ipocrisia borghese, Russel Shorto che con il suo “Amsterdam, a History of the wordld’s most liberal citiy (Amsterdam, storia della città più liberale del mondo) fa un interessante affresco dell’evoluzione della città e dei suoi ideali. Ultimo ma non meno importante vi invito alla lettura (o rilettura)de Il Diario di Anna Frank, nella versione non censurata, la storia di una teenager con una maturità intellettuale non comune e una capacità espressiva senz’altro superiore, che nell’estate del 1942, è costretta dai nazisti a nascondersi per più di due anni nei vani segreti di una casa nel cuore del quartiere Jordaan, a Amsterdam, a due passi dalla famosa chiesa di Westerkerk. Sarà infine scoperta, con i suoi familiari, e morirà in un campo di concentramento anche a causa della piaga sociale della delazione che, dolorosamente, ha caratterizzato la società olandese di quegli anni.
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