Poesia
Alfonso Guida, Conversari
Di recente, Alfonso Guida, uno degli autori più autentici del panorama nazionale, ha pubblicato sul proprio profilo social una foto raffigurante il suo bar adottivo a San Mauro Forte: “Alba. Qui vengo al risveglio. Pochi avventori prendono il caffè prima di imboccare la via dei campi”. L’insegna sbiadita “American Bar”, le sedie rosse in plastica dell’Algida, il fondo dell’interno con le prime luci sbracate di verdolino, un giorno rappresenteranno, con chiara eco pasoliniana, un motivo di peregrinaggio per i poeti della domenica. C’è il rischio che, dopo aver letto il rinnovato prodigio letterario, Guida diventi un mito da sbandierare nei caveaux esclusivi, negli ateliers adibiti strumentalmente a eremi. Conversari non è un rimedio, né una cura dello sguardo, ma una dimora della parola, un innaffiatoio che contiene il proprio deserto da camera, e non deve essere frainteso come luogo di girotondi tra serafini riammessi e imbonitori della carne. La quiete è un’erezione spirituale, il desiderio nutre l’anonimato, le specie trattate delle piante e degli uccelli, le investiture della sera e i ritorni del mattino ammettono un realismo sensuale. Il poeta lucano ammira il gesto dell’ostia, invisibile al manto della lingua, senza tuttavia partecipare alla funzione liturgica. Il completo distacco dalle cose si avvera grazie alla sospensione del senso, l’elusione dello spazio e del tempo richiede una fase di esecuzione quotidiana, eppure il sangue in sommossa contraddice l’aguzza geometria di abdicazione. Questo teatro alterno di sparizione e di resurrezione: “Piomba l’istinto per dirti: “Non fermiamo quest’istante, / non importa l’eterno, rovesciamo i balli, cantiamoci / le lodi, ogni parola sia il tuo paese e l’abbandono, / non parlo, lascio i fuochi dentro, è un libro / di spavento, rimani, non ti dedico niente”.
Alfonso Guida
Conversari
pp. 197, euro 15,00
‘round midnight edizioni, 2021

You must be logged in to post a comment Login