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Al San Domenico di Forlì, dopo la mostra su Ulisse, arriva Dante.
Ai Musei San Domenico di Forlì si può dire che Ulisse abbia attraversato indenne una nuova Odissea: quella del Covid.
Mentre si chiude il sipario sulla mostra Ulisse, l’arte e il mito è già in programma marzo un grande evento dedicato a Dante.
Nonostante la pandemia, la mostra ai Musei San Domenico di Forlì, organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, si è conclusa con un bilancio a dir poco sorprendente: 50 mila visitatori ed una “nomination per l’Oscar come miglior mostra dell’anno a livello mondiale ”.
E’ la seconda volta che i Musei San Domenico di Forlì finiscono in nomination agli Oscar come miglior mostra dell’anno a livello mondiale e questo significa che i percorsi intrapresi finora sono quelli vincenti sia dal punto di vista degli investimenti che da quello delle scelte di pregio.
Durante il primo lockdown, infatti, sono state effettuate visite guidate in rete dove sono stati registrati migliaia di visitatori tra cui 4500 docenti e 8mila classi. Appena la mostra ha potuto riaprire le porte, le prenotazioni sono salite alle stelle.
Ma ora che la situazione sembra essere tornata ai livelli precedenti , con nuovi lockdown alle porte, quale sarà il futuro per le mostre?
Secondo Gianfranco Brunelli, direttore delle Mostre della Fondazione di Forlì: “ si affermeranno coloro che a livello organizzativo sapranno stare sull’orizzonte della qualità portando avanti la sfida di ripercorrere il tema della nostra identità e del nostro valore. Non è possibile ritrovare una narrazione della memoria senza la cultura”. La mostra su Ulisse ha dunque rappresentato una possibilità, un simbolo di speranza e una sfida vinta. Quale sarà la prossima sfida dei Musei del San Domenico nonostante la nuova ondata pandemica? “Dopo il successo di Ulisse puntiamo a replicare con Dante – annuncia Brunelli – Una mostra organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dalla Galleria degli Uffizi di Firenze che non si limiterà a prestare opere ma parteciperà in maniera integrale all’allestimento della mostra”. Come è tradizione degli allestimenti del San Domenico, non verranno esposte solo le rappresentazioni delle cantiche ma verrà enfatizzata la figura di Dante a tutto tondo mettendo in evidenza come il sommo poeta sia stato riletto e declinato in varie forme dagli artisti europei del 700, 800 e 900.
Silvia Scapinelli
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