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A Villa Medici una mostra e un convegno sull’Art Brut
Appuntamento venerdì 3 maggio per una giornata di studio intorno alla mostra Epopee Celesti, aperta fino al 19 maggio con in esposizione 180 opere della collezione Decharme, una delle più importanti a livello internazionale
A Villa Medici venerdì 3 maggio, dalle 11.00 alle 17.30, sarà una giornata di studio dedicata all’Art Brut con Bruno Decharme e Barbara Safarova che riuniscono a Roma i maggiori specialisti di Francia, Italia e Svizzera per un simposio d’eccezione ideato da Gustavo Giacosa.
L’Art Brut (letteralmente, Arte grezza, tradotta anche come “arte spontanea”) è stata inventata nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche realizzate da non professionisti o ricoverati in ospedale psichiatrico che operavano al di fuori delle norme estetiche convenzionali (autodidatti, psicotici, prigionieri, persone completamente digiune di cultura artistica).
Epopee Celesti, una straordinaria mostra allestita a Roma a Villa Medici, aperta fino al 19 maggio, invita i visitatori a scoprire 180 opere selezionate dalla collezione Decharme, un vero e proprio panorama dell’Art Brut a livello internazionale.
L’Art Brut ha sempre scosso la storia dell’arte e nutrito spiriti refrattari alle regole, mettendo in discussione non solo le nozioni tradizionali di arte e creazione ma anche quelle di normale e patologico.
Le opere qualificate come Art Brut, che gli anglosassoni definiscono outsider art, danno prova di notevole creatività, in diretto contatto con le anomalie del mondo contemporaneo: guerre, distruzioni, ingiustizie sociali ed economiche, violenza sui minori (Henry Darger), immagini di propaganda e di regimi oppressivi (Ramon Losa, Lázaro Antonio Martínez Durán, Alexander Lobanov).
A volte, l’isolamento, la reclusione o l’esilio spingono l’artista a rifugiarsi in un’esplorazione fantastica dell’universo (Adolf Wölfli), a reinventare un mondo parallelo (Aloïse Corbaz) o a evocare spiriti, fantasmi, creature ibride e bestie mostruose che non hanno mai smesso di popolare il nostro inconscio collettivo.
L’ossessione e la perseveranza del collezionista Bruno Decharme, che ha dedicato la sua vita a costruire passo dopo passo una delle più importanti collezioni di Art Brut a livello internazionale, invitano a mettere in discussione le nostre certezze per provare a rivolgere uno sguardo benevolo sul concetto stesso di creazione.
Crediti immagine: Augustin Lesage, Sans titre, 1932, Huile sur toile, 100 x 73 cm © Daniele Molajoli

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