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Lo Zibaldone

Noi due siamo uno

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di Deborah Righettoni

Il 5 agosto 2015 Andrea Soldi muore durante un trattamento sanitario obbligatorio. Andrea ha 45 anni e da venticinque soffre di schizofrenia paranoide. Negli ultimi anni, la sua malattia era peggiorata vorticosamente. Andrea trova rifugio nel cibo, arriva a pesare 130 kg, e nella solitudine di una panchine nei giardinetti di Piazzetta Umbria, dove passa gran parte delle sue giornate in silenzio, a guardare i bambini giocare. Il padre Renato spesso lo raggiunge e si siede accanto a lui, cercando di entrare in qualche modo un dialogo. In quel giorno d’estate, lo psichiatra Carlo Della Porta, che segue Andrea da poco tempo e non ha con lui alcun rapporto umano, convince Renato Soldi a praticare sul figlio un TSO. L’uomo acconsente. Andrea viene raggiunto alla sua panchina da Della Porta, da un secondo psichiatra e da tre vigili urbani. Ad un certo punto si decide per un intervento coercitivo; Andrea è preso per il collo con una stretta violenta, è ammanettato con le mani dietro la schiena, soffoca. Muore in ospedale per una crisi respiratoria. Alle sue spalle, una vista costellata dalla malattia e dal dolore, una famiglia piena d’amore e impreparata di fronte alla malattia, uno Stato incapace di provvedere alle cure e ai bisogni delle persone con disturbi mentali. Quello che ci consegna Matteo Spicuglia in Noi due siamo uno (il titolo è tratto da una delle canzoni preferite di Andrea We two are one degli Eurythmics) è il diario si un uomo lucido e consapevole della malattia, che cerca in tutti modi di combatterla senza riuscirci. Andrea aveva iniziato a scrivere fin dal 1991, anno in cui la sua schizofrenia aveva dato i primi terribili segnali, e affidava alla scrittura tutta le sue angosce, le sue paure, il suo amore per il suoi familiari e per il Torino, la squadra del cuore. Esprimeva tutta la sua solitudine e la sua voglia di farcela. Il diario sarà trovato nella sua casa dal padre e dalla sorella Cristina dopo la sua morte. Ma quello che fa Matteo Spicuglia è denunciare il fallimento del Servizio Sanitario Nazionale, che. molto spesso, si limita a prescrivere farmaci al malato e non ne definisce alcun trattamento psicosociale e un percorso di inserimento sociale e lavorativo. Un mondo con molti buchi e che non riesce a far tesoro, tranne in alcune piccole realtà e grazie ad alcuni psichiatri, della grande lezione di Franco Basaglia. Oggi la panchina in cui sedeva sempre Andrea è granata, come la sua squadra del cuore, e ha incisa una promessa “faremo tutto il possibile perché ciò non accada mia più”. Mai più.

 

Matteo Spicuglia

NOI DUE SIAMO UNO

Add editore, 2021

Pagg. 186.  Eur 16,00

 

 

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