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Lo Zibaldone

William Bavone, “La trochita”

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di Chiara Campanella

É un racconto lungo, con il quale William Bavone catapulta i suoi lettori nell’affascinante realtà della Patagonia, svelandogliene tradizioni, usi e cultura. Il protagonista della vicenda è Maximiliano Kirchner, uno degli ultimi gaucho del noto paese sudamericano, che ha passato la vita a lavorare come vaccaro alle dipendenze del signor Harvey, rimasto solo in seguito alla partenza di sua moglie e dei suoi figli per Londra. Max conosce a memoria vacche, cavalli ed ogni zolla della sua amata terra. La sua giornata si svolge sempre allo stesso modo: si alza alle prime luci dell’alba, prepara il mate, sella i cavalli e libera le mandrie per il pascolo. Fa una pausa solo quando passa la trochita, il vecchio espresso patagonico che si annuncia con la consueta nube di fumo e la guarda estasiato mentre riporta i lavoratori dai campi. La sua faticosa ma appagante vita agreste è destinata, però, a cambiare quando arrivano al ranch due stranieri che offrono ad Harvey di rilevare la tenuta al triplo del suo valore. Nonostante l’uomo spieghi ai suoi dipendenti che la vendita dell’hacienda gli consentirà di riunirsi alla sua famiglia e prometta loro una lauta somma di denaro in segno di riconoscenza per il lavoro svolto, riceve da questi solo silenzio, indifferenza e disprezzo. Dal canto suo, Max, di fronte all’improvviso sgretolamento di tutte le sue certezze e all’idea di un futuro completamente diverso da quello immaginato, viene assalito da un misto di malinconia, malessere ed angoscia. Un’avvincente narrazione, ambientata in paesaggi lontani e brulicanti di vita, dai quali è un dolore distaccarsi per chiunque vi abbia vissuto.

 

WILLIAM BAVONE

La Trochita

Delos Digital Srl Edizioni

pp.53

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