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“Una strage ignorata”, un video presenta il concorso “Portella, i braccianti, la memoria”

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Palermo, 1 dicembre ore 10.30, Istituto Superiore Majorana

In Sicilia, tra il 1944 e il 1948 sono stati uccisi decine di braccianti e sindacalisti agricoli che lottavano per dare ai contadini le terre incolte dei feudi, così come previsto dai Decreti Gullo del 1944.  Fu una vera e propria strage che si consumò prima e dopo quella di Portella della Ginestra, una pagina tragica e buia della storia del nostro paese.

A queste vicende la Fondazione Argentina Altobelli ha già dedicato una ricostruzione storica nel libro Una strage ignorata; successivamente, ha realizzato delle video interviste ai parenti di alcuni di questi sindacalisti e a testimoni oculari della strage di Portella. Ne è nato un video che verrà proiettato in sala e che servirà per presentare il concorso “Portella, i braccianti, la memoria” rivolto agli studenti degli istituti tecnici e professionali per l’agricoltura della Sicilia.  Il concorso mira a promuovere il recupero della memoria di quelle vittime, attraverso degli elaborati realizzati dagli studenti che verranno premiati con dei buoni acquisto libri.

Il video realizzato dalla Fondazione è costruito per il 90% della sua durata dalla “viva voce” di 14 testimoni, parenti di 8 di quelle vittime: i figli di Li Puma, Azoti, Raia, Miraglia, Casarrubea, Lo Iacono e Pipitone; la sorella e il nipote di Rizzotto. Ma, insieme a loro, anche tre testimoni della strage di Portella del 1947.

Con brevi battute, i testimoni descrivono fatti, drammi e misfatti legati a queste vicende e fanno emergere il profilo umano e di alto valore etico di quei sindacalisti, uccisi perché credevano “in un mondo diverso”.  Erano dei veri “leader” nel mondo agricolo, grandi comunicatori che guidavano la lotta dei contadini per la conquista della terra in una Sicilia affamata.

E i parenti raccontano di come molti di questi “martiri”, benché cattolici, non abbiano avuto un funerale in chiesa (perché morti ammazzati), che per quasi nessuno si è fatto un processo e nessuno ha mai pagato per la loro morte e che, per molti anni, non si è mai parlato di loro…

Il video è accompagnato da una suggestiva colonna sonora, realizzata “ad hoc” dal musicista Mario Di Marco e composta da brani che il maestro ha intitolato ad alcuni dei protagonisti del video: “Placido”, “Giuseppina”, “Epifanio”.

Con questo lavoro la Fondazione Altobelli vuole rendere un doveroso omaggio alla memoria di quei sindacalisti “perché nell’oblio non si perpetui l’oltraggio di cui furono vittime”. Alla proiezione parteciperanno diversi protagonisti del video.

 

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