Un tempo in Giappone. Il romanzo di Fukazawa Shichirō

di Fulvio Caporale

Un villaggio immerso nelle montagne, la cui vita è scandita da ballate dai versi poetici e crudeli e da due feste che ne definiscono le tradizioni. In particolare, la festa del Narayama, che si svolge in un solo giorno, rappresenta un passaggio fondamentale per la popolazione, perché chi ha compiuto settant’anni dovrà partire per un pellegrinaggio che lo porterà sul monte Narayama, dove incontrerà il dio che lo abita. Orin, che vive nel villaggio da cinquant’anni, ed è vedova da venti, dovrà, a breve, intraprendere il suo ultimo viaggio, ma prima vuole essere certa che la sua famiglia sia nelle condizioni migliori per superare l’inverno. Suo figlio Tatsuhei ha perso da poco la moglie e deve badare a quattro figli, i nipoti di Orin, di cui lei si occupa incessantemente ma che adesso dovranno affrontare l’inverno da soli. Orin cerca in tutti i modi di risolvere questo dilemma ma quando trova una moglie per suo figlio, un’altra donna compare nella loro famiglia, perché il nipote più grande ha deciso di sposarsi. Ora la famiglia ha più bocche da sfamare ma Orin, dopo aver riempito la dispensa, è pronta a partire, così una bocca in meno da sfamare aiuterà la sua famiglia a sopravvivere. Un romanzo straordinario questo di Fukazawa Shichirō, perché rivela un inconscio collettivo, la storia di una donna anziana che decide consapevolmente di sacrificarsi, mentre il suo villaggio affronta le insidie della fame e della povertà. Ma è, soprattutto, un racconto che attraversa un ventaglio di sentimenti ed emozioni che ripercorrono la vita di una comunità e di una famiglia in un contesto arcaico in cui gli anziani, ad un certo punto della loro vita, lasciano consapevolmente il villaggio in cui hanno vissuto per raggiungere un monte in cui attenderanno la morte. Tutto segue la tradizione, e non si parla mai della morte, ma solo di un cambiamento, come le stagioni. Pubblicato nel 1956, questo breve romanzo ha ottenuto da subito un successo straordinario di pubblico e critica. Sono diverse le interpretazioni che ne vengono date e, come per un classico, se ne può parlare analizzandolo da diversi punti di vista. Io credo che l’aspetto più importante sia il fatto che la storia ha risvegliato una coscienza collettiva nei lettori giapponesi. E questo è accaduto in un momento in cui la vecchiaia era vista come un periodo della vita inutile, triste e difficile. In seguito, il punto di vista è cambiato, ma il romanzo torna adesso di attualità verso una considerazione sempre più superficiale nei confronti della vecchiaia; e questo non solo in Giappone ma anche in Europa e in America e probabilmente in quasi tutti gli stati del mondo. Leggendo questo libro si rimane affascinati dalla storia e dalla sua ricchezza di sfumature, ma si riflette anche sulla figura femminile, quella di Orin, la cui saggezza atavica è il centro dei sentimenti e del futuro della sua famiglia.

Fukazawa Shichirō

Le ballate di Narayama

A cura di Giorgio Amitrano

Piccola Biblioteca Adelphi, 805
2024, pp. 115
isbn: 9788845938979