Ultime voci dai fondali profondi

Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci presentano l’affascinante romanzo “Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore”.

«I naufragi sono bestie che ti si attaccano addosso e non ti mollano più. Diventano parte di te, ti seguono come un’ombra… Ovunque tu vada quell’ombra ti seguirà gridando la tua colpa e nessuno crederà alla tua innocenza»: sono le amare parole del secondo in comando della nave Travancore Danny Blott, uno degli intensi personaggi del romanzo “Ultime voci dai fondali profondi. La maledizione del Travancore” di Pier Francesco Liguori e Francesco Bucci. La nave, anche detta “La valigia delle Indie”, era naufragata nella baia di Castro; incontriamo Danny a Londra dopo essersi dovuto presentare al tribunale di Westminster, per dare conto delle ragioni dell’affondamento, visto che non c’erano condizioni meteo avverse. Angosciato dal fatto di aver visto ingiustamente sospeso il suo certificato di navigazione per tre mesi, quasi non si accorge di essere stato raggiunto da un uomo che poi si rivelerà essere Arthur Conan Doyle. Lo scrittore è molto interessato alla vicenda del naufragio, e pone diverse domande a Danny, persuaso dall’idea che tutta la faccenda sia alquanto misteriosa; l’uomo gli confessa che effettivamente aveva avvertito una sensazione dolorosa, quasi un presentimento luttuoso. Egli racconta poi di una dei passeggeri tratti in salvo, Dorothy, che era stata colta da un delirio isterico poco prima del naufragio, e che urlava parole incomprensibili. Arthur Conan Doyle sembra comprendere l’entità del fatto raccontato, che per lui ha dei risvolti soprannaturali; benché egli compaia solo un’altra volta nella storia, conferisce fascino a un romanzo già di per sé ricco di attrattive. Dall’inspiegabile naufragio dipendono le sorti dei due personaggi principali: il dottor Ernesto De Vitis, che cura Dorothy e poi vede iniziare la maledizione che tormenterà la sua famiglia, quando sua figlia morirà suicida gettandosi da una scogliera; siamo nel 1880 e la maledizione si protrarrà nel tempo, fino al 1974, uccidendo tutte le discendenti femmine all’età di tredici anni. È proprio nel 1974 che incontriamo l’altro personaggio principale: Michele Sciacca, un medico condotto presso la frazione di Castro, in provincia di Lecce, lo stesso luogo in cui aveva esercitato la sua professione Ernesto De Vitis. E le coincidenze non finiscono qui: Michele non solo va a vivere in quella che era stata la casa di Ernesto, insieme al nipote del dottore, ma viene anche in possesso di alcune lettere che raccontano di un manufatto egizio trafugato dalla stessa Dorothy. Perché il destino ha deciso di mettere Michele sulla strada della sfortunata famiglia De Vitis?

Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni

Collana: Lumière

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 204

Prezzo: 16,00 €

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