Lo Zibaldone
Tanto poco
di Benedetta Cosmi
Se diventa irreale, paralizza l’unica realtà che abbiamo, cioè l’esistenza, non ci permette di vivere, di guardare avanti, di andare oltre, di evolvere. Che cos’è, questo amore? Marco Lodoli ci fa vivere il lusso di un amore non corrisposto, vissuto tutto dentro di sé.
«Tanto poco» è il titolo, l’unità di misura. Il romanzo di quest’anno racconta la storia di una bidella che nutre un sentimento silenzioso e invisibile per un giovane professore, Matteo Romoli. Ma non vive di atmosfere moderne.
Non si nutre di social è un altro momento storico. Non è un continuo chattare con chi non si conosce. Però è una sospensione temporale eterna, un limbo che distrae dall’impegnarsi in qualcosa che nel mondo esiste: una realtà concreta. Un rifugio. Perché la sua vita sarebbe un ripiego: il suo film, col suo attore protagonista, un fragile scrittore, che quando non scrive corre trafelato tra i suoi corridoi, essere il suo punto fermo, lui il suo chiodo fisso.
Il romanzo si apre con la donna seduta. Matteo, un professore di Lettere, entra nella scuola fradicio e arruffato, incontrando lo sguardo tenero e rimproverante della bidella che lo scambia per uno studente. Da quel momento, la sua vita si intreccia segretamente con quella di Matteo, la chiama “Caterina”, ma l’autore ci fa sapere «non è neanche il suo nome». Lodoli affonda la penna in un amore che si alimenta di piccoli gesti e di una devozione totale e silenziosa. Un giornalista più avido e arido avrebbe intitolato «La stalker». Il tema principale trovo sia il «tempo». Il libro sul finire ci consegna il giovane Matteo adulto, anzi qualcosa di più, è il suo ultimo giorno: «Che ci faccio con tutte queste giornate libere, lei lo sa?».
Matteo è questo. «Le mani in tasca e la sua gentile delusione», come lei, cerca una meta. Nel bilancio la protagonista senza nome tira le somme: «A che giova tutto questo? e questi giochi, e questo amore infinito?».
Osservandolo da lontano, lei, lo protegge, (crede), compra tante copie del libro per aumentare le vendite e vederlo felice in un giorno in cui a scuola è sconsolato. Questo amore “fantastico” la porta fino a Parigi. Lui e lei. O meglio, lei per assistere, nascosta, a una sua presentazione.
Il lettore riflette sul significato dell’amore e sul prezzo della devozione. Ma anche del bisogno. Ha bisogno di un centro di gravità. E lo trova in quell’uomo pubblico e privato. Con cui lavora e a cui è sconosciuta. E arriviamo a un altro libro.
Questa riflessione richiama alla mente il celebre “Lettera a una sconosciuta” di Stefan Zweig, dove la protagonista era stata vicina di casa da bambina del giovane uomo scrittore colto, un amore non corrisposto e si consuma nel silenzio e nella distanza, proprio come la bidella, per tutta la vita, anche quando faranno l’amore e da una di queste notti da sconosciuti nascerà un figlio. Una libertà dalla propria prigione, e viceversa: paralizzando la capacità di vivere pienamente la propria vita.
Il libro di Lodoli ruota intorno alla sedia di una scuola, dove il senso di utilità e inutilità si alternano. E si ripetono tutti i giorni uguali e diversi, perché cambiano gli adolescenti. Uno dei quali è anche oggetto fisico di atti sessuali. Condividono complicità, segreti, illeciti soprattutto. Questo dipinge un quadro dei sentimenti e delle emozioni della protagonista. Silenzio, distanza e lo scorrere di tanti, tanti, tanti, anni. La lentezza.
L’atmosfera del libro è la stasi, così come dura un amore che esiste solo nella mente e nel cuore, rendendo il dolore e il piacere devozione commovente e sintesi di una povertà estrema. “Tanto poco” è un romanzo che parla di amore senza sesso (quasi) e solitudine, di sogni e fughe dalla realtà. (Non è detto che non lo avrà alla fine).
Una scrittura emotiva e riflessiva, capace di toccare corde umane e disumane, di farci riscoprire l’angoscia nascosta nei piccoli gesti quotidiani. Sullo sfondo c’è Roma. «Chi è nato e cresciuto qui lo sa, questa città ti insegna subito che i sogni sono meglio della realtà, qui cresciamo tra i ruderi e le chiese, tempo rotto, tempo fermo».
Marco Lodoli, Tanto poco, 2024, Einaudi, Torino, 160 pag, euro 14,25

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