Storie orvietane

Un viaggio nel tempo per immergersi in un mondo contadino e nel suo dialetto ormai quasi del tutto scomparsi

di Andrea Coco

Il dialetto è la lingua naturale di ciascuno, la si apprende in famiglia dai propri genitori. E passare dal dialetto alla lingua ufficiale rappresenta la prima forma di adattamento alla società in cui si vive.

Nella zona di Orvieto, il dialetto originale veniva parlato nelle campagne, che una volta erano molto popolate e presentava differenze addirittura da una frazione all’altra. Ai nostri giorni il dialetto è conosciuto e parlato solo da coloro che hanno avuto contatti prolungati con il mondo della campagna, di solito per averci abitato con la famiglia.

E questo libro, “Storie Orvietan”, scritto da Marina Corradini e pubblicato dalla casa editrice Intermedia, consente di ripercorrere aspetti di vita quotidiana, facendo anche rivivere le espressioni linguistiche dell’epoca; una preziosa testimonianza che valorizza il passato del proprio territorio, presentando aspetti inediti per chi non ha avuto contatti con esso.

Il testo è composto da una serie di dialoghi tra Marina (l’autrice, Marina Corradini) e una sua amica immaginaria, Righetta, che tra il 2016 e il 2021 si incontrano e parlano in un dialetto di campagna – comprensibile senza grossi problemi -, narrando spezzoni di vita quotidiana, e tutto ciò che riguarda gli eventi della città di Orvieto e dintorni.

Storie divertenti narrate nel dialetto locale che è insieme arte, cultura, amore per la propria terra e città.

Marina Corradini è nata a Parrano nel 1949. Minore di quattro figli, cresciuta in una famiglia contadina, ha frequentato il collegio del Santissimo Salvatore per gran parte del periodo scolastico. A 27 anni ha iniziato a lavorare per il Comune di Orvieto, prima nell’asilo nido di Sferracavallo e poi negli uffici. Madre di Simona, è ormai in pensione.

MARINA CORRADINI

Storie orvietane

Intermedia Edizioni, 2022

pp.90, euro 10