Lo Zibaldone
Segreto bretone. Omicidio nella foresta di Brocéliande, un caso per il Commissario Dupin, di Jean-Luc Bannalec
di Claudio FIlippello
Con “Segreto Bretone”, nelle librerie da luglio scorso (356pp, €19), Neri Pozza Editore, un gradito ritorno per il Commissario Dupin, nato dalla penna di Jan-Luc Bannalec (pseudonimo di uno scrittore tedesco che tanti successi ha ottenuto con la serie di gialli che vedono come protagonista il Commissario Dupin). Un altro rompicapo, dunque, per la squadra in forza al Commissariato di Concarneau, questa volta in trasferta per una gita auspicata da tempo nella foresta di Brocéliande: la morte violenta di una serie di personaggi eccellenti, tra i massimi esperti delle leggende arturiane.
I fatti si svolgono, ancora una volta, a Brocéliande, un luogo avvolto dalla magia e dal mistero, in cui sarebbero state ospitate fate e folletti, patria del mito di re Artù, di Ancillotto, della ”Tavola rotonda”, e dove si narra siano sepolte le spoglie di Mago Merlino, condannato dall’amore a rimanere prigioniero in una tomba ad opera della fata Viviana che lo ha voluto vicino a sé.
Il romanzo, con la sua prosa snella e accattivante, sarà una vera chicca per gli amanti del genere. Un giallo imperdibile.
Dunque, siamo a Brocéliande, nel cuore della Bretagna, e accanto al Commissario Dupin, ritroviamo, ancora, la preziosissima assistente Nolwen e i fidati ispettori Riwal e Kadeg.
“Brocéliande! Quanta storia evocata in un solo nome! Tutta l’Europa medievale lo pronunciava con la più profonda venerazione: l’ultimo regno delle fate, la foresta dove hanno avuto origine alcune delle più meravigliose creazioni della fantasia che abbiano mai agitato la fantasia degli uomini”.
La gita tanto agognata dal gruppo di investigatori rappresenterà anche l’occasione per il Commissario Dupin di portare a termine un incarico non ufficiale: raccogliere informazioni relative ad un caso irrisolto per conto del suo vecchio amico Jean Odinot della polizia di Parigi, conosciuto prima che Dupin fosse costretto a lasciare la capitale parigina a seguito della sospensione dal servizio ricevuta per un insulto proferito all’indirizzo del sindaco.
Un incarico, all’apparenza, semplice, quello di Dupin: l’interrogatorio del Dr. Fabien Cadiou, uno studioso di fama, tra i massimi esperti della leggenda arturiana, l’ultimo studioso ad aver incontrato l’amico e collega Gustave Laurent, poco prima del decesso di quest’ultimo, durante un viaggio di studio in Inghilterra. Una morte all’apparenza dovuta a cause naturali ma di cui la Sig.ra Laurent dubita fortemente. Tra l’altro, Laurent era il fratello del ministro degli Interni per cui è necessario sgombrare il campo da ogni possibile dubbio circa le cause del decesso.
Ma, sfortunatamente, il corpo del Dr. Cadiou verrà trovato riverso a terra, in una pozza di sangue, colpito a morte, nel suo maniero, proprio dal Commissario Dupin poco prima che l’interrogatorio avesse luogo.
E di lì a poco altre morti violente seguiranno quella di Cadiou, tutte all’interno del gruppo di studio arturiano che si sarebbe riunito presso il Centre de l’Imaginaire Arthurien per fare il punto sulle più recenti scoperte relative a re Artù, e, più in particolare, sugli ultimi, importantissimi, ritrovamenti archeologici. Del gruppo facevano parte sette studiosi, la “crème de la crème” degli esperti di leggende arturiane.
Così quella che doveva essere una gita di piacere con annessa, facile, acquisizione di qualche informazione per la soluzione del caso Laurent, diventerà ben presto un’indagine di polizia all’apparenza inestricabile, in cui la verità verrà abilmente dissimulata, e il Commissario Dupin si troverà così coinvolto, suo malgrado, in una corsa contro il tempo per interrompere la catena di omicidi. La presenza di falsi indizi, disseminati con sapienza, metteranno a dura prova le sue capacità investigative e gli provocheranno mal di testa continui. A complicare le cose, la foresta di Brocéliande, un luogo magico e misterioso che alimenterà sinistre suggestioni.
Ma Dupin ha una sola certezza: ogni studioso ha un proprio tornaconto dalla morte dei colleghi, per cui l’assassino/a è certamente tra questi.
«Quando un autore ha davvero successo? Quando riesce ad affermare sé stesso e il suo lavoro come un marchio sempre più richiesto. E Jean-Luc Bannalec ci è riuscito». Frankfurter Allgemeine Zeitung
Dalle indagini di Jean-Luc Bannalec è stata tratta nel 2014 una serie tv di dodici episodi dal titolo Il commissario Dupin.
You must be logged in to post a comment Login