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Sandro Frizziero, “Sommersione”

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di Elena D’Alessandri

“Sai che l’inferno è in questa terra, non ci sono dubbi, e l’Isola ne è una sorta di succursale; una filiale dell’Ade per gente di mare”.

 

Un uomo senza nome e senza volto è il protagonista di questa storia che trova ambientazione in un’isola della laguna veneziana. Come tutte le isole della laguna, ogni notte viene sommersa dalla marea a causa dei cambiamenti climatici e del conseguente innalzamento delle acque. Il protagonista, ormai vecchio, trascorre le sue giornate, tutte uguali, pescando e ubriacandosi alla Taverna, mentre la solitudine lo avvolge e i suoi brutali pensieri si susseguono e si ripropongono ossessivamente.

Vedovo della Cinzia, morta di cancro – e forse di dolore – , il protagonista vive nella sua sudicia casupola, abbandonato dalla figlia, andata a vivere in terraferma, animato da un odio crescente verso gli altri miseri abitanti del luogo, di cui lui è certamente il più becero. Convinto della natura matrigna dell’esistenza, trascorre la sua vita animato dall’invidia, dall’odio e dalla cattiveria gratuita, nel tentativo di rendere un inferno quelle degli altri. Imbrigliato sull’Isola – in cui tutto è ormai in decadimento – quasi a dover scontare, rimanendo lì, il male che ha fatto, è atterrito dalla consapevolezza di non poter sfuggire al proprio destino, mentre i sensi di colpa per un evento terribile occorso tanti anni prima, cercano di squassarlo. Egli non vuole tuttavia rimanere spettatore passivo e inerme, e prima di sparire per sempre, sente di dover portare via qualcosa. Prima che l’Isola venga sommersa dall’acqua, ingoiando anche il vuoto della sua coscienza.

Edito da Fazi, nella collana Le Strade, in libreria dallo scorso 12 marzo (pp.200, 16 euro), “Sommersione” di Sandro Frizziero, è una storia potente, raccontata da una penna magistrale,

un vorticoso viaggio all’interno della mente del protagonista che indaga le perversioni più oscure della natura umana.

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